A14 il solito copione, un altro venerdì nero: sei chilometri di coda ​tra Porto San Giorgio e Grottammare

Il solito copione, un altro venerdì nero: sei chilometri di coda. E la prossima settimana si temono altri disagi
Il solito copione, un altro venerdì nero: sei chilometri di coda. E la prossima settimana si temono altri disagi
di Chiara Morini
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Sabato 29 Maggio 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 07:44

FERMO  - Da uno a sei chilometri di coda, variabili a seconda del momento della giornata. Anche ieri tra Porto San Giorgio e Grottammare circolare in A14 è stato un problema. Le previsioni l’avevano detto: il momento peggiore è stato nel tardo pomeriggio come del resto accade tutti i venerdì, quando il traffico si intensifica.

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E stando alle previsioni ad hoc sul tratto autostradale Porto Sant’Elpidio - Pescara Nord, fornite da Aspi, nei prossimi 7 giorni non andrà meglio.

Tempi di percorrenza (quasi sempre) maggiori della norma, e spesso pure di molto superiori rispetto al solito. In particolare, sarebbero da evitare la fascia oraria 16-19 e quella del mattino presto. Un fatto questo che gli autotrasportatori conoscono bene. «Chi meglio di noi, che siamo tutti i giorni in autostrada può saperlo? La situazione non è problematica solo il venerdì, o il lunedì. Tutti i giorni è difficile, soprattutto negli orari clou, quando la gente si sposta al mattino e quando lo fa al pomeriggio e alla sera per rientrare» rileva il presidente Cna Fita Fermo, Emiliano Tomassini.


«La situazione è drammatica e pure pericolosa e dopo tre anni siamo ancora qui a parlarne – prosegue – siamo arrivati ad un’altra estate con il caos, e i problemi sono sia per noi che lavoriamo che per il turismo. Questo ci perde molto». Tomassini, infatti, ormai nota che gli autotrasportatori, per quanto patiscano il disagio, però ormai ci convivono, mentre un turista, che deve arrivare dal nord in queste condizioni per le ferie va altrove. «È una presa in giro, almeno si azzerassero i pedaggi nel tratto paralizzato – dice – i rimborsi? Quelli vanno ai privati, e poi anche per pochi euro la procedura è complicata. Noi poi non ne parliamo. Quello che mi chiedo è come mai non si sia lavorato durante il lockdown, ma questi cantieri siano stati aperti quando l’Italia si è rimessa in moto».

«Riaperta la circolazione, aperti i cantieri sono tornati i disagi» prosegue Tomassini. E non è tutto. I cantieri, come comunicato da Autostrade, spariranno il 30 giugno, ma nel frattempo «con l’aumento del traffico dovuto ai flussi turistici di chi fa le ferie a giugno anche i comuni avranno i loro problemi. Perché come sempre accade tutto si riversa sulle loro strade. È ora di dire basta». 

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