AMANDOLA - La medicina di gruppo dei medici di base con sede ad Amandola, che sta funzionando bene già da anni ed ha anticipato un efficace sistema di assistenza medica territoriale, andrà avanti e continuerà ad essere attiva anche dopo il pensionamento del medico Franco Rossi. Il progetto, che coinvolge i medici di medicina generale dell’area montana del Fermano, permette ad ogni cittadino di poter essere assistito sempre, anche in assenza del proprio medico, con la sostituzione da parte di un altro della medicina di gruppo.
Con i pensionamenti degli ultimi due anni i medici sono passati da 6 dell’inizio del progetto ai 4 attuali, che comunque si impegneranno a portare avanti il servizio.
Disponibilità grazie ad una implementazione organizzativa che vede la presenza, nella sede amandolese, di un’infermiera-collaboratrice, che può snellire il lavoro sia burocratico che di alcune mansioni tecniche, lasciando ai medici gli aspetti esclusivamente clinici. Una figura che risponderà direttamente ai medici e che l’Area Vasta 4 sta individuando da una cooperativa esterna. L’infermiera, sempre sotto l’avallo del medico, potrà ad esempio sbrigare il posizionamento dell’holter pressorio, fare supporto nell’esecuzione della spirometria, rilevare parametri metabolici e di laboratorio, misurare la pressione arteriosa, sbrigare stampa, consegna o invio ricette ed altro.
A facilitare questa impegnativa soluzione, garantire e rafforzare la permanenza della Medicina di Gruppo ad Amandola, è stato il dialogo e il supporto continuo tra i medici, il rappresentante sindacale FIMMG Paolo Misericordia e il direttore dell’Area Vasta 4 Roberto Grinta. «Il direttore, mostrando piena disponibilità e sensibilità alle problematiche del territorio – dicono i medici - si è fatto carico delle nostre richieste».