AMANDOLA - Ormai sembra non esserci più dubbi sulla matrice dolosa degli incendi che l’altro ieri hanno distrutto prima gli interni di un magazzino del Comune, in via Pignotti nella periferia della città, e poi, dopo pochi minuti ed a breve distanza di collocazione, un garage di una palazzina di due piani. Dagli accertamenti effettuati dai vigili del fuoco del distaccamento di Amandola risulterebbe che l’origine dell’incendio ha avuto la stessa dinamica in entrambi i luoghi.
Ovvero sembra sia partito dalla parte più alta dei locali tramite un liquido infiammabile, e quindi escludendo l’origine casuale dovuta ad un guasto o corto circuito dell’impianto elettrico. Indagini dettagliate e circostanziate fatte dagli stessi vigili del Fuoco, mentre i carabinieri guidati dal maresciallo Raffaele Petitto, intervenuti subito sui luoghi degli incendi, sono all’opera dai primi minuti per indagare su un eventuale autore. Infatti sembra che qualche signora abitante nei paraggi del magazzino comunale, abbia visto un uomo aggirarsi all’esterno poco prima che si innescasse il rogo, mentre stava osservando il fabbricato. Non esistono però telecamere esterne nei paraggi. E’ ormai certo anche che i due incendi siano partiti dalla stessa mano, quindi abbiano un solo autore. Ciò è anche spiegabile dal fatto che il secondo, quello del garage della palazzina, distante alcune centinaia di metri, sia partito pochi minuti dopo dal primo. Particolare rilevante, al fine di stabilire le motivazioni di tale atto scellerato, è dato dal fatto che non ci sono aspetti comuni e quindi collegamenti tra i due immobili sia riguardo i proprietari (uno pubblico l’altro privato) sia per i contenuti degli stessi.
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