Altidona, il carro di Pedaso
conquista il paese e scoppia
un incidente diplomatico

Altidona, il carro di Pedaso conquista il paese e scoppia un incidente diplomatico
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Giovedì 15 Febbraio 2018, 06:35
ALTIDONA -  Il Carnevale nella Bassa Valdaso ripone la maschera. L’armonia, vera o presunta, del Carnevale insieme è svanita come coriandoli. A metterlo nero su bianco in un post su Facebook è stata la Pro Loco di Altidona che ha redarguito uno dei carri che ha partecipato alla sfilata del martedì grasso e che non era un carro qualsiasi. La sfilata di martedì pomeriggio ad Altidona ha ospitato infatti anche i carri da Campofilone e Pedaso, fra i quali vi era il carro dello Sbarco dei Mille del Comune di Pedaso.

Il gruppo dei Garibaldini, fra euforia e festeggiamenti, si è fatto prendere la mano e ha pensato bene di andare a piazzare la bandiera con il logo del Comune pedasino in un luogo simbolo del paese ospitante, inneggiando alla conquista e rincarando la dose con un post sui social, poi rimosso. Sta di fatto che la Pro Loco altidonese non ci è passata sopra e con un post su Facebook ha rivolto parole dure agli amministratori pedasini presenti per l’occasione.

Il post inizia esprimendo soddisfazione per la riuscita dell’evento e prosegue con i ringraziamenti: «Un ringraziamento alle forze dell’ordine hanno permesso la gestione in totale sicurezza dell’evento. Un plauso e un ringraziamento va ai tanti cittadini di Altidona, Campofilone e Pedaso che hanno comunque contribuito alla riuscita della festa oltre alla Pro Loco e all’amministrazione di Campofilone».

Poi, la stoccata: «Negativo il gesto compiuto dal gruppo mascherato di alcuni amministratori di Pedaso tra cui anche il vicesindaco, che andando a posizionare una bandiera con il logo del loro Comune sul luogo simbolo di Altidona, il Belvedere, e inneggiando alla conquista anche attraverso un post sui social network, poi rimosso, ha offeso una collettività che li ha ospitati e accolti con il pieno spirito di collaborazione che ci contraddistingue, per una festa che doveva rappresentare un momento di divertimento e di svago per famiglie e bambini. Non si tratta di vecchio e becero campanilismo ormai superato da decenni, ma di rispetto degli altri: riteniamo che tali comportamenti non possono essere derubricati a semplice goliardia e che il ruolo di amministratore imponga un senso di responsabilità diverso».
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