Metano, prezzi impazziti, ormai è caccia al distributore low cost: ecco la situazione nella Valdaso

Metano, prezzi impazziti, ormai è caccia al distributore low cost: ecco la situazione nella Valdaso
Metano, prezzi impazziti, ormai è caccia al distributore low cost: ecco la situazione nella Valdaso
di Serena Murri
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 20 Ottobre 2021, 09:00

ALTIDONA  - Metano, allarme rincari. A preoccuparsi questa volta sono i gestori della stazione di rifornimento che si trova a Marina di Altidona e serve quindi la stragrande maggioranza del bacino di utenza della Valdaso e non solo, essendo localizzato a poca distanza dalla Statale.

Già altrove, come abbiamo riferito nei giorni scorsi, è scoppiato il caso: in concomitanza con il rinnovo dei contratti, e ormai da circa un mese, in diversi impianti i prezzi sono aumentati vertiginosamente, tanto che via social è partito il tam tam fra automobilisti per tenersi informati sulle stazioni che mantenevano prezzi bassi.


C’è sconcerto da parte degli utenti, che oltre ad assistere impotenti ai rincari delle utenze domestiche si sono visti aumentare anche il carburante. Se fino a pochi mesi fa si riusciva a risparmiare con un’auto dotata di impianto a metano, ora anche questa possibilità appare preclusa, senza contare che negli ultimi 10 anni la scelta di acquisto di veicoli a metano ha orientato non poco la propensione all’acquisto delle quattro ruote, visto l’ampio margine di risparmio rispetto alla benzina. Il metano va da 0,989 euro al chilo fino a 1,80. A volte anche 2. Il problema si è posto per tutti al momento del cambio del contratto, quando i gestori delle stazioni si sono trovati i prezzi alle stelle senza poter fare niente.

Un rischio che resta dietro l’angolo anche a Marina di Altidona, dato che a dicembre scade il contratto anche di questa stazione di carburante, la Multiservice, presente anche a Porto d’Ascoli, Grottammare e Cupra.

Uno dei titolari si è detto allarmato: secondo lui l’utenza si vedrà costretta a fare scelte d’altro tipo, visto che vuoi o non vuoi, il carburante va comunque consumato dato che prevalentemente serve per recarsi al lavoro e quindi rappresenta una scelta obbligata.


«In giro si vedono prezzi arrivati fino a 1,60 e 1,80 - dice Luigi Cardigni -. Sono pochi i posti rimasti a 0,989 o poco più. Per noi durerà probabilmente finché avremo questo contratto con questi prezzi ma allo scadere del contratto aumenteranno». Secondo lui la reazione dell’utenza non sarà quella di passare alla benzina: «Non credo che faranno questo dato che - dice Cardigni - la benzina sta aumentando tutti i giorni. Gli aumenti sono dovuti essenzialmente alla mancanza della materia prima, per questo sta aumentando tutto. Per ora, qui da noi , ’aumento è arrivato a 50 centesimi».E la reazione della persone? «Secondo me diminuiranno le spese per il superfluo - chiosa -. Se aumenta tutto succederà questo. Se adesso, ad esempio, il sabato e la domenica andavi in montagna, molto probabilmente qualcuno dovrà farne a meno». Alcuni gestori hanno reagito tenendo chiuso. Una protesta, però, che potrebbe essere efficace se a protestare fossero tutti gli utenti. Arriverà quel momento?

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