Gli studenti dell'Agrario in rivolta
Niente scuola e chiedono aiuto al Comune

Gli studenti dell'Agrario in rivolta Niente scuola e chiedono aiuto al Comune
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Lunedì 6 Ottobre 2014, 21:12 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 12:00
MONTEGIORGIO - Fanno parte del Montani ma dicono solo sulla carta, si sentono discriminati e con un motivo di fondo.

Le tensioni vanno avanti da un po' ma ieri è esplosa la protesta fra i ragazzi dell'Istituto Agrario di Montegiogio, sede distaccata dell'Itis Montani di Fermo. Gli alunni delle quattro classi di cui è composto l'indirizzo hanno deciso di dar vita ad uno sciopero che andrà avanti anche oggi. Diversi i motivi per cui hanno scelto di disertare le lezioni e raccogliersi dapprima davanti alla scuola e poi nei pressi del municipio.



Marco, uno dei rappresentanti degli studenti, ha spiegato: "Sono anni che ci vengono promessi dei laboratori ma ancora non si vedono. Il prossimo anno avremo l'esame di maturità, saremo periti agrari ma non abbiamo mai fatto nulla di pratico. Dovremmo avere 8 ore alla settimana di laboratori ma in quelle ore restiamo fermi in classe e invece di vedere dal vivo gli esperimenti scriviamo solo relazioni. Gli spazi in più che c'erano sono stati concessi alla Ragioneria. Per fortuna ogni tanto ci prestano i laboratori del liceo scientifico.". Ma dietro la rabbia dei ragazzi c'è anche la sensazione di essere considerati alunni di serie B rispetto alla storica sede di Fermo, tanto che ieri hanno affisso uno striscione piuttosto chiaro: "L'Agraria è parte dell'Itis Montani... ma noi non ci sentiamo parte di esso...".



"Ad esempio stamattina (ieri per chi legge) i nostri rappresentanti - il racconto dei ragazzi- non sono stati invitati a Fermo insieme a quelli delle varie sezioni della sede centrale in un incontro con la dirigente. Ed è sempre così". E lo sciopero non è ancora finito perché oggi i ragazzi hanno intenzione di portare la loro protesta a Fermo, nella sede centrale dell'Itis, dove chiederanno di incontrare la preside Margherita Bonanni: "Le abbiamo già esposto i nostri problemi ma non è più possibile andare avanti così. Se le cose non cambiano siamo pronti a trasferirci all'Agraria di Macerata".



E ieri, davanti al municipio, i giovani in sciopero hanno trovato l'appogguo dell'assessore Bruno Belleggia, da tempo in prima fila per difendere la sezione distaccata di Montegiorgio: "è ora di far cominciare a funzionare questa scuola, la dirigente non può continuare a comportarsi così, faccio un appello al provveditore e al presidente della provincia Cesetti affinchè intervengano".



Ma la preside Bonanni è di tutt'altro avviso: "L'allestimento dei laboratori è di competenza della Provincia così come il problema dei trasporti. La scuola non ha i soldi per provvedere. I ragazzi protestano contro di noi perché non sanno queste cose ma cosa possiamo fare? Qui ci sono a malapena i soldi per mandare avanti i laboratori che abbiamo a Fermo con attrezzatura accumulata in 160 anni, figuriamoci realizzarne di nuovi. E poi c'è il problema dei trasporti mancanti: alcuni ragazzi entrano dopo, altri escono prima. È un vero e proprio macello, quale offerta formativa si può offrire così? Io lo dico da anni ma qui si insiste a voler tenere aperta la sede di Montegiorgio. Perché? Qual è il beneficio? Non è che io voglio far tornare la scuola a Fermo per un mio piacere ma perché ho valutato la situazione".



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