A14, coda di otto chilometri e traffico paralizzato per il ponte festivo. La Cna: «Stop ai pedaggi»

Un ingorgo sull'A14 in una immagine di archivio
Un ingorgo sull'A14 in una immagine di archivio
di Roberto Rotili
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Sabato 1 Maggio 2021, 06:31 - Ultimo aggiornamento: 09:05

PORTO SAN GIORGIO  - «A chi mi parla di tunnel, di luci più o meno in fondo, rispondo: parliamo di code in autostrada invece, e di traffico bloccato al primo accenno di un minimo aumento del movimento veicolare». Senza peli sulla lingua e con la concretezza di chi si fa portavoce di quelle categorie che con la strada ci deve fare i conti tutti i giorni.

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È lo sfogo di Emiliano Tomassini, appena rieletto presidente degli autotrasportatori della Cna territoriale di Fermo che punta i riflettori del sindacato sull’anomalia, quella in particolare lungo la dorsale adriatica che almeno da cinque anni ammorba la viabilità rendendo molti tratti non solo impraticabili dal punto di vista lavorativo ma anche estremamente pericolosi. Il prezzo pagato da chi viaggia su ruote nel tratto marchigiano in questi ultimi anni è altissimo. Tanti i morti, molti di più i feriti, tantissimi incidenti. E proprio ieri, nel tratto fermano, si sono registrati otto chilometri di coda.


Qui salta tutto 
«I colleghi sono disperati: qui salta tutto - tuona Tomassini – tempi di guida e di riposo, tempi di consegna, contratti con la committenza. Non è il mio mestiere fare la programmazione degli interventi che si stanno attivando in autostrada – prosegue Tomassini - ma se non c’era un altro modo per organizzare i cantieri, almeno i tempi avrebbero potuto essere diversi? Nel frattempo, coltiviamo la speranza che gli interventi siano rapidi e meno impattanti».


Nei centri abitati va peggio
Stando a quanto contenuto nell’ordinanza n. 68/2021 del Direttore 7 Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia Spa e deciso nella riunione congiunta dei Comitati operativi viabilità delle Prefetture di Fermo e Ascoli Piceno, a fronte delle possibili ripercussioni sul traffico, è emersa la necessità di non consigliare percorsi alternativi che interesserebbero i centri abitati. 


C’è danno, si tolga la beffa 
Così Tomassini è chiaro, se alternative non ce ne sono, allora si tolgano i pedaggi, altrimenti come sempre sta avvenendo oltre al danno c’è pure la beffa. «È giunto il momento di porre con decisione la questione del pagamento dei pedaggi - dice Emiliano Tomassini - se le imprese, quando non svolgono servizi all’altezza, non vengono pagate, allora occorre eliminare i pedaggi per tutto il periodo dei lavori, prima e seconda fase.

Non solo: occorre rimborsare quelli dello scorso anno». Parte dunque l’appello a favore del trasporto merci: «Lo chiediamo a tutta la politica e segnatamente ai politici del nostro territorio. Si faccia qualcosa per non far debordare il traffico sulla viabilità ordinaria».

 
Incubo corsia unica 
Per il rappresentante degli autotrasportatori la strada è obbligata: «Si va con una corsia unica? Una strozzatura per l’intera Italia e senza alternative. Nessun pedaggio per il trasporto merci è un segnale di correttezza che attendiamo e che abbiamo chiesto al Governo a fronte dei contratti di servizio con i concessionari della gestione autostradale. L’abbiamo detto ance al ministro Mariastella Gelmini lo scorso 13 aprile».

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