​Operatori balneari in allarme
dopo i danni per il maltempo

​Operatori balneari in allarme dopo i danni per il maltempo
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Venerdì 28 Marzo 2014, 07:58
PORTO SANT'ELPIDIO - Il maltempo fa dimenticare l'anticipo di primavera dei giorni scorsi. L'allerta meteo contenuta, ma restano i rischi per una categoria fortemente compromessa dalle mareggiate: gli operatori balneari. La Protezione civile, ieri, aveva il controllo della situazione. Sottopasso di via Piave allagato, fosso Castellano a rischio esondazione, cartelli stradali divelti e rami d'albero in strada non preoccupano come la devastazione lungo la costa. “Il maltempo ci ha portato via l'ultimo pezzo di spiaggia - dice Noris Recanati dello chalet Saxa Beach - forse non metteremo ombrelloni quest'anno. Niente beach volley. Riapriamo a Pasqua, ma di spiaggia non è rimasto niente”.



I balneari procedono con i lavori di ristrutturazione dei locali. Sollevano i bancali, li puliscono sopra e sotto, passano la cera sul legno. “Ci siamo dovuti accollare le spese per i disastri naturali. La situazione è catastrofica” ancora Recanati. “Il mare allaga sempre il locale. Le onde arrivano fino all'altro lato della strada. Quelli della Protezione civile non vengono da noi. Dicono che intervengono solo per i privati” dice Vittoria Tomassetti, lavora allo chalet Salè. Cinzia Brunelli, la titolare, dopo essersi incatenata alla colonnina dell'Enel il 12 marzo per protesta, dice “in sei anni ho pagato 180 mila euro per sistemare lo chalet distrutto dalle mareggiate. Difficile mantenere in piedi l'attività e la famiglia se a ogni mare mosso devo ricominciare sempre tutto daccapo”. Situazione critica a Sud. “Apriamo il 3 aprile, ma non so come se metteremo gli ombrelloni. Ora abbiamo l'acqua fin sotto la staccionata” dice Giampaolo Montevidoni, chalet Sudomagodo. Pietro, Lo Storione, lamenta “da tre anni pago il servizio di salvataggio in mare, pago 4mila euro l'anno, ma non c'è niente da salvare”. Andrea Di Santo, chalet Pepe Nero, “se i danni fin'ora subiti non verranno risarciti, a Porto Sant'Elpidio finirà l'economia balneare” dice.



Zona Nord, danni ingenti alla Playa de Cococciò stavolta per colpa del vento che ha divento tetto e coperture. “Avevamo sistemato la spiaggia, ora si ricomincia” dice Alberto Monelli del camping La Risacca. Marco Ciccarelli, presidente del sindacato dei balneari, “la prima cosa da fare è tutelare la stagione - dice - bisogna spostare subito la ghiaia accumulata giù al pennello”.

“Porteremo via il legname dalla spiaggia. Il 30 marzo c'è la giornata ecologica. Dalle Mimose alla Risacca abbiamo 38 concessioni. I nostri balneari ce la mettono tutta”.

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