Theresa May balla Dancing Queen sul palco: «Brexit? Il futuro è nelle nostre mani» Video

Theresa May balla Dancing Queen al congresso Tory: «Brexit? Il futuro è nelle nostre mani» Video
Theresa May balla Dancing Queen al congresso Tory: «Brexit? Il futuro è nelle nostre mani» Video
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Mercoledì 3 Ottobre 2018, 17:17 - Ultimo aggiornamento: 19:08

La Dancing Queen oggi è lei: Theresa May è salita a passo di danza sul palco del congresso Tory di Birmingham, quasi a voler mostrare fiducia di fronte alle contestazioni interne. La premier ha ballato sulle note degli Abba (di Dancing Queen appunto), poi ha scherzato sulle disavventure del discorso dell'anno passato, funestato dalla sua tosse persistente e dal collasso delle lettere dello slogan alle sue spalle, scrive il Telegraph«Il nostro futuro è nelle nostre mani», ha detto la May lanciando un estremo messaggio per il recupero dell'unità interna nel partito in modo da portare a casa una Brexit prospettata ancora una volta come un «successo» per il futuro del Regno Unito.

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May ha anche sottolineato che la Gran Bretagna «non ha paura» di una Brexit 'no deal', «se necessaria», chiedendo alla controparte «rispetto» e aggiungendo che «non accetterà mai» un accordo che divida l'Irlanda del Nord dal resto del Regno o che «tradisca il referendum» del 2016. Nel contempo la premier May ha ammonito sulle conseguenze di un divorzio 'no deal' per il commercio e l'economia, insistendo sul suo piano per un'intesa «di libero scambio» allargata con Bruxelles. Ha poi confermato che «la libertà di movimento dei migranti Ue finirà». Infine May ha rivolto un appello all'unità del partito e del Paese, che hanno di fronte «un momento cruciale» per la storia.

La Gran Bretagna e il Partito Conservatore sono di fronte a «un momento cruciale» nella storia del Paese, ha concluso Theresa May in un ultimo, accorato appello «all'unità». Noi siamo un partito «patriottico», prosegue la premier e se stiamo «insieme non c'è ostacolo che non possiamo superare». Infine l'invocazione conclusiva: «Costruiamo un futuro migliore per la Gran Bretagna», chiude May, prima di ricevere l'abbraccio del marito Philip sul palco e un applauso prolungato in platea.



IL SUO DISCORSO È un discorso che rivendica i risultati ottenuti sul fronte dell'economia come della politica estera, ma che soprattutto moltiplica le promesse per il futuro, quello con cui Theresa May ha chiuso oggi il congresso Tory di Birmingham cercando di reagire alle critiche e alle divisioni interne sulla Brexit. «Siamo il partito delle opportunità», ha sostenuto la premier, elencando gli esempi di tre figure presenti in sala: Sajid Javid «figlio di immigrati pachistani divenuto ministro dell'Interno»; Shaun Bailey, nato in una famiglia giamaicana e presentato giusto oggi come prossimo candidato conservatore a sindaco di Londra; e Ruth Davidson, lesbica e «in attesa di un figlio con la sua compagna, che potrebbe essere la prossima first minister della Scozia».



Quanto alle politiche del governo, May ricorda le misure sociali prese di recente, ma anche il rigore di bilancio che ha consentito l'avvio di un calo del debito pubblico. Poi parla di tagli di tasse, di nuove risorse per la sanità e l'edilizia e annuncia un congelamento delle accise sul carburante. Contesta con durezza le ricette laburiste di spesa pubblica e i piani di ri-nazionalizzazione di Jeremy Corbyn come un modo per «impoverire» il Paese, gli stessi lavoratori e i giovani, ma nel contempo tratteggia il Partito Conservatore come una forza che difende «un libero mercato ben regolato». «Un mercato che vogliamo aggiustare, non distruggere», afferma.



Infine indica la necessità, dopo un decennio di rigore, di far sentire alla gente che lavora duramente che i loro sacrifici «hanno pagato», che «la fine dell'austerità è in vista».
Noi - giura - «non siamo il partito dei pochi e neppure dei molti, ma di tutti coloro che lavorano, rispettano le leggi e pagano le tasse».

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