La guerra è un colpo anche al turismo: «Russi in vacanza in Italia, erano pochi ma spendevano»

La guerra è un colpo anche al turismo: «Russi in vacanza in Italia, erano pochi ma spendevano»
La guerra è un colpo anche al turismo: «Russi in vacanza in Italia, erano pochi ma spendevano»
di Sabrina Quartieri
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Lunedì 28 Febbraio 2022, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 09:12

Il comparto turistico italiano devastato dalla pandemia aveva appena tirato un sospiro di sollievo per l'ordinanza del Ministro Roberto Speranza che, validando il vaccino Sputnik, consentiva il ritorno nel Belpaese dei Big spenders russi. Una boccata di ossigeno interrotta sul nascere dall'offensiva di Putin contro l'Ucraina. Così, nella Penisola, si allontana la prospettiva di nuovi arrivi dalla Federazione russa, quei turisti pochi ma buoni che non badano a spese (come gli americani, primo mercato a scegliere lo Stivale per le vacanze). Racconta Giuseppe Di Iorio di Aroma, ristorante 1 stella Michelin davanti al Colosseo: «La clientela russa non è mai stata numerosa quanto quella americana, ma era determinante. Un oligarca ama fare le cose in grande e da noi ne sono capitati diversi prima della pandemia a festeggiare compleanni e matrimoni, riservando l'intero locale per un tavolo per due». A Di Iorio fa eco a Milano Andrea Berton, chef dell'omonimo ristorante 1 stella Michelin: «I clienti russi prima del Covid frequentavano molto Milano e quelli che venivano in un ristorante come il nostro volevano fare un'esperienza gastronomica di livello. Erano molto preparati. Negli ultimi mesi avevano finalmente ripreso a frequentare ristoranti come il nostro. Si tratta di una clientela importante che può fare la differenza in attività ristorative di un certo tipo». Come riferisce Assoturismo Confesercenti: «Nel 2019, prima della crisi Covid, il turismo russo in Italia generava circa 1,7 milioni di arrivi e 5,8 milioni di presenze». Numeri importanti per l'hospitality luxury avvalorati anche da un altro aspetto. I turisti russi non solo sono altospendenti e cercano servizi di alta fascia, ma venivano nel nostro Paese in periodi dell'anno di mezza stagione, rendendo la loro presenza fondamentale per il settore alberghiero», racconta Federico Mencucci proprietario dell'hotel Atlante Star e del ristorante Les Étoiles a Roma. A sottolineare «La preoccupazione non tanto legata ai flussi da Russia ed Est Europa, ma a una nuova paralisi dei viaggi extra-continentali dovuta a timori sulla guerra in Europa» è invece Alessandro Sironi, General Manager del Filario Hotel & Residences di Lezzeno (Como). Tra voli cancellati e conflitto in corso, anche gli italiani dovranno dire addio, per ora, alle avventure sulla Transiberiana, ai viaggi tra i santuari e le foreste della Russia o a Mosca e San Pietroburgo. Uno stop che vale anche per le mete di vacanza low cost diventate di tendenza prima del Covid. Kiev, capitale dell'Ucraina, insieme a Leopoli e a Odessa, erano capofila di questo modo di viaggiare bello e possibile.

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