L’Afghanistan appare come una storia molto lontana e molto distante dagli interessi delle Marche, ma così non è. In un mondo sempre più interconnesso, la veloce cancellazione del progetto di riportare pace in quei territori ed il ritorno, dopo venti anni, alle condizioni che ne giustificarono l’intervento militare, avrà sicuramente ripercussioni sulla nostra economia e sulla nostra società. Analizziamo un aspetto molto trascurato: da quelle terre arriva l’85% dell’oppio che si consuma al mondo. In questi anni, oltre a coltivare l’oppio hanno imparato a raffinare direttamente l’eroina dal 50% della loro produzione e ad esportarla. Il controllo e la gestione di questa attività avranno sicuramente ripercussioni a livello globale. La promessa dei Talebani di cancellare questo tipo di attività potrebbe non essere mantenuta, dato che una parte significativa della popolazione vive su questa economia e se verranno meno gli aiuti internazionali, le attività economiche legate agli oppiacei non faranno che aumentare. Questo avrà ripercussioni nel contrasto alle mafie internazionali e locali che trovano i loro maggiori guadagni nella gestione e vendita della droga nei Paesi occidentali e più sviluppati dove ampio è il mercato degli stupefacenti. Pertanto, non possiamo dimenticarci dell’Afghanistan! La comunità internazionale non dovrà abbandonare quelle popolazioni, non dovrà interrompere gli aiuti umanitari che restano necessari per evitare che l’unica attività economica, la produzione di eroina, tenda ad aumentare ulteriormente. Negli ultimi venti anni, anche con la presenza internazionale, non si è riusciti a dare a quel Paese una alternativa democratica e di pace, forse perché è mancata la capacità di creare una vera alternativa economica a quel popolo. Di fatto vi sono stati inutili tentativi di distruggere le piantagioni di oppio, tanto che la produzione invece che diminuire è aumentata, ma non c’è stata nessuna seria o concreta possibilità di proporre una crescita economica. Purtroppo, il Paese non ha risorse o prodotti da esportare ed ogni azione di sviluppo deve coinvolgere la società nel rispetto dei diritti umani. Gli aiuti dovranno creare le condizioni affinché cresca la consapevolezza in quella società dei bisogni di inclusione e democrazia, di rispetto delle donne, di potenziamento e apertura dei sistemi educativi che devono accogliere tutti, senza distinzione di genere, di cultura e di religioni.
*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche
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