Da Trapattoni a Mattarella, c’è una partita da vincere

Da Trapattoni a Mattarella, c’è una partita da vincere

di Sauro Longhi
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 10:30

Trapattoni avrebbe detto: «Squadra che vince non si cambia» e così è andata, il Presidente Sergio Mattarella è stato rieletto per altri sette anni e ci accompagnerà fino al 2029. Ora resta da giocare la partita. I problemi che abbiamo di fronte restano ancora tutti nella loro urgenza e importanza. Lo stesso Presidente nel breve discorso di ringraziamento ai Presidenti della Camera e del Senato, ha ricordato la «grave emergenza che stiamo tuttora attraversando sul versante sanitario, su quello economico e su quello sociale» a cui mi permetto di aggiungere quello ambientale, correlato con i precedenti e che inciderà sempre di più nel prossimo futuro. Il Presidente ha da sempre posto molta attenzione alla difesa dell’ambiente, invitando chi ha responsabilità di governo, ad intraprendere concrete iniziative per disegnare un futuro sostenibile. In occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della nostra Università, nel 2019, mio ultimo anno da Rettore, dopo aver visitato la nostra esposizione di «grandi risultati della ricerca», parole del Presidente, nel suo discorso di chiusura volle elogiare le tante attività di ricerca sviluppate dal nostro Ateneo a salvaguardia dell’ambiente, a partire dalla difesa del mare contro ogni forma di inquinamento, non tralasciando la speranza riposta nei nostri studenti: «Oggi tanti giovani ricordano a tutti, particolarmente a chi ha responsabilità istituzionali, l’esigenza di difendere il clima e l’ambiente sulla Terra». Per difendere l’ambiente ora abbiamo anche gli strumenti per farlo. Gli investimenti del Pnrr dovrebbero avviare questo cambio di prospettiva con una vera transizione ecologica, indispensabile e urgente, se vogliamo dare un futuro alle giovani generazioni. Bisogna abbandonare ogni titubanza, non si può perdere altro tempo con mezze decisioni o finti eco provvedimenti. Questa è la partita da giocare. Sempre citando Trapattoni, basta difendersi, scattiamo in contropiede. In un recente rapporto di ricerca dell’Università di Oxford sulla competitività verde nell’economia globale, si suggerisce di focalizzare gli investimenti sui settori delle tecnologie per le energie rinnovabili dato che lo sviluppo di prodotti per l’energia eolica e solare apporta uno dei maggiori contributi alla competitività verde di un paese.

In Italia e nella nostra Regione quanto viene fatto su questo fronte? Molto poco. La risposta veloce ed efficace per ridurre i costi ambientali ed economici dell’energia è investire nelle fonti rinnovabili con una strategia ben definita e obiettivi chiari. I costi e i tempi di realizzazione di questi nuovi impianti sono molto più bassi e molto più corti di quelli necessari per i tanto invocati impianti nucleari di nuova generazione. È bene ricordare che le centrali atomiche di quarta generazione, quelle a bassa produzione di scorie, non saranno disponibili prima di qualche decina di anni. Un tempo incompatibile con le necessità di oggi anche legate all’avvio della mobilità elettrica. Gli impianti da fonti rinnovabili con le tecnologie disponibili si possono realizzare in pochissimi anni. Per le centrali nucleari rimane sempre il problema dell’acquisto delle materie prime che non disponiamo e che subiscono rincari al pari delle altre fonti energetiche di natura fossile. Poi resta da risolvere il problema dello stoccaggio delle scorie prodotte da queste centrali, anche se poche dove le mettiamo? Ma prima ancora vi è da individuare dove costruirle. A chi sostiene questa scelta, chiedo se ha pensato dove costruire nelle Marche le due mini centrali nucleari necessarie. Concentriamoci su obiettivi realizzabili, puntiamo su significativi investimenti per facilitare la costruzione di impianti da fonti rinnovabili diffusi e integrati sul territorio, con una rete che ne faciliti l’interscambio tra chi produce e chi utilizza l’energia, le tecnologie sono disponibili, i costi contenuti e i vantaggi indiscussi. Giochiamo fino in fondo questa partita, riduciamo la produzione di energia da fonti fossili, riduciamo la produzione di CO2, contrastiamo i cambiamenti climatici, riduciamo i consumi di materie prime e suolo. Per salvare il pianeta non sono previsti i tempi supplementari!

*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche
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