Hollywood vs Francavilla d’Ete una bella war-comedy da Oscar

Hollywood vs Francavilla d’Ete una bella war-comedy da Oscar

di Giovanni Guidi Buffarini
4 Minuti di Lettura
Venerdì 17 Gennaio 2020, 10:35
Sono state rese note le nomination agli Oscar e le scelte compiute mi sembrano sostanzialmente condivisibili, sebbene non abbia ancora visto proprio tutto: mi mancano Clint e “Jojo Rabbit”, entrambi appena usciti, “1917” in arrivo la settimana prossima, un paio di cartoon, un paio di film stranieri. Ma i film che mi hanno mandato fuori di testa son piaciuti anche alla Academy, mentre alcune bocciature inattese - “Il Re Leone” candidato solo per gli effetti speciali, “Frozen 2” solo per la canzone, e pure “Star Wars: L’ascesa di Skywalker” ha raccolto le briciole - non fanno una piega. Chiaro che ognuno avrebbe compiuto scelte in parte differenti, ma rispetto ad altre annate c’è poco da lamentarsi. Dispiace per l’esclusione, già alla prima selezione, del film italiano, “Il traditore” (bellissimo). Niente affatto sorprendente, però. Da sempre, Bellocchio è cineasta che divide. Chi lo ama come il sottoscritto (“periodo Fagioli” a parte), chi non riesce a connettersi col suo cinema personalissimo. Nove i candidati a miglior film. “Joker” di Todd Phillips (11 nomination in totale), “C’era una volta a Hollywood” di Tarantino (10), “The Irishman” di Scorsese (10), “1917” di Sam Mendes (10), “Storia di un matrimonio” di Noah Baumbach (6), “Piccole donne” di Greta Gerwig (6), “Parasite” di Bong Joon-ho (6), “Jojo Rabbit” di Taika Waititi (6) e “Le Mans ‘66 - La grande sfida” di James Mangold (4). I bookmaker danno “Once Upon a Time In Hollywood” favorito, bene così. Meglio ancora sarebbe l’ex aequo impossibile con “The Irishman”, fra I tanti bei film dell’annata questi due stanno un passo avanti, poche storie. Tarantino, Mendes, Scorsese, Philipps e Bong Joo-ho si contenderanno la statuetta per il miglior regista. Niente Greta Gerwig in cinquina, dunque. E vai con la lagna dei politicamente corretti. Proteste irricevibili, se uno ha visto il film senza fette di prosciutto sugli occhi. Gerwig è molto più brava come sceneggiatrice – e infatti per quella statuetta è in lizza – che come regista. “Piccole donne” è scritto e recitato benissimo ma l’unica immagine che ti resta impressa è quella dei fogli (del romanzo) allineati da Jo sul pavimento, il resto è abile mestiere. Se cercate un saggio succinto ma completo di correttezza politica applicata al cinema, se desiderate insomma punirvi per qualche (grave) colpa commessa, leggete su Variety.com l’articolo di April Reign “With a Mostly White Academy, What Could We Expext?”. Piuttosto, tornando ai registi, appare generosa la nomination a Todd Phillips. Un epigono, certo non privo di talento ma pur sempre un epigono, e non un grande creatore di forme. Ha preso “Taxi Driver” e “Re per una notte” e li ha messi insieme e fatti reagire. Dategli la tessera del Martin Scorsese Fan Club e la foto autografata dal Maestro, se le è meritate. Il Joker Joaquin Phoenix ha praticamente già in tasca l’Oscar come miglior protagonista maschile. Fra i non protagonisti sarà sfida fra gli scorsesiani Al Pacino e Joe Pesci e il tarantiniano Brad Pitt (favorito). Tra le signore, doppia candidatura per Scarlett Johansson, protagonista in “Storia di un matrimonio” (ma dovrebbe vincere Renée Zellweger, Judy Garland in “Judy”) e non protagonista in “Jojo Rabbit” (in questa categoria le rivali più accreditate sono Laura Dern e Florence Pugh, segnatevi il nome della formidabile ragazza inglese, fa salir di tono ogni film). L’Oscar per il film straniero se lo aggiudicherà “Parasite”, l’agenzia di scommesse Planetwin 365 lo quota 1,02 a 1, per ogni dollaro che scommettete vincerete 2 centesimi 2. Tutti i premi verranno annunciati il 9 febbraio. Durante la sola Notte degli Oscar autorizzata, come ben sanno a Francavilla d’Ete. Nel paese del Fermano per anni s’azzardarono a organizzare, in agosto, la Notte degli Oscar Marchigiani. Nel 2016 ricevettero una lettera dalla Academy con invito perentorio a cambiar nome alla manifestazione, Oscar essendo un marchio registrato. Cosa che il Comune provvide a fare, il nuovo nome è “La Notte dell’Orgoglio Marchigiano”. Ogni volta che ripenso a questa storia mi viene sorridere. Hollywood vs Francavilla d’Ete, dai. A sfrenar la fantasia, se ne potrebbe ricavare una folle war-comedy. Da Oscar, magari.

*Opinionista e critico cinematografico
 
© RIPRODUZIONE RISERVATA