Settantasette anni fa due funesti eventi, in rapida successione, hanno cambiato per sempre la storia dell’umanità. Le bombe nucleari su Hiroshima e Nagasaki, lanciate il 6 e il 9 agosto del 1945, rappresentano una tragedia e un monito che ancora non hanno cambiato le menti e i cuori degli uomini. Qualche anno fa Papa Francesco, durante un volo da Roma diretto verso il continente americano, ha compiuto un gesto forte ed efficace – al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sul rischio di un conflitto nucleare – facendo distribuire ai giornalisti al seguito una foto scattata in Giappone a ridosso del drammatico accadimento.
L’immagine raffigura un bambino, con il suo fratellino morto sulle spalle, che aspetta il suo turno davanti al crematorio di Nagasaki dopo l’esplosione dell’ordigno atomico. In un globo in cui sono ancora presenti 12 mila e 700 testate nucleari, ben più potenti di quelle utilizzate alla fine della seconda guerra mondiale, tutti possono constatare che gli arsenali minacciano concretamente la nostra casa comune e l’intera famiglia umana. Siamo dinanzi a un baratro nel quale si può precipitare da un momento all’altro, come dimostrato dagli attuali scenari internazionali. «Le armi nucleari non hanno senso - ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, al Peace Memorial Park di Hiroshima -. Tre quarti di secolo dopo, dobbiamo chiederci cosa abbiamo imparato dal fungo atomico elevatosi su questa città nel 1945. Le crisi con gravi sfumature nucleari si stanno diffondendo rapidamente, dal Medio Oriente alla penisola coreana, all’invasione russa dell’Ucraina. L’umanità sta giocando con una pistola carica».
È evidente che dietro alle scelte di finanziare la corsa agli armamenti ci siano le forti spinte delle lobby capitanate dai potentissimi “signori della guerra”, interessati esclusivamente al proprio profitto e ciechi alle reali necessità della gente comune. Ricordiamocelo mentre è riunita la Conferenza Onu di riesame del Tnp (Trattato di non proliferazione delle armi nucleari) in svolgimento a New York fino al 26 agosto. Attraverso un tweet il Pontefice ha ribadito che «l’uso di armi nucleari come pure il loro possesso è immorale.
*Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII