In un mondo che è cambiato i vaccini ci aprono al futuro

In un mondo che è cambiato i vaccini ci aprono al futuro

di Sauro Longhi
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Lunedì 13 Settembre 2021, 20:31 - Ultimo aggiornamento: 20:35

11 Settembre, una data indimenticabile. Un evento che ha segnato un cambiamento, soprattutto nel mondo occidentale si è persa la convinzione della propria infallibilità e della capacità di gestire e controllare processi sociali ed economici su scala globale. In un mondo sempre più interconnesso, aperto alla mobilità di persone e merci, si sono palesate nuove instabilità e vulnerabilità. Ricordo ancora quell’11 Settembre: stavo partecipando ad una conferenza scientifica quando è trapelata la notizia e di fronte alle immagini che arrivavano eravamo increduli, spaventati. Le immagini erano drammatiche: le persone disperate, si gettavano nel vuoto e quelle torri gemelle che si sgretolavano sotto i nostri occhi. Una scena che abbiamo rivisto poco tempo fa, venti anni dopo, questa volta a Kabul. Afgani terrorizzati e disperati dal ritorno dei Talebani, pur di scappare, sono saliti sui carrelli degli aerei, precipitando nel vuoto. L’Afghanistan dove tutto è iniziato, è tornato come prima, come nel più classico gioco dell’oca si è tornati al punto di partenza. In questi venti anni il mondo è cambiato, la vulnerabilità si è allargata, non solo a causa dell’incremento degli attentati terroristici ma soprattutto per il peggioramento delle condizioni ambientali, con significativi cambiamenti climatici indotti dall’inquinamento i cui effetti sono ormai evidenti a tutti. Per fortuna nei più giovani è cresciuta la consapevolezza che senza una maggiore attenzione all’ambiente non esisterà un futuro per il pianeta. Si è percepita la necessità di ricercare un nuovo equilibrio che possa coniugare la sostenibilità ambientale con quella sociale. Papa Francesco con la sua enciclica Laudato si’ ci propone una “conversione ecologica” affinché l’umanità assuma la responsabilità di un impegno concreto per la salvaguardia del pianeta, la nostra Casa Comune, e delle persone che lo abitano, con una maggiore attenzione ai poveri, ad un uso equo e universale delle risorse del pianeta e alle “ricchezze culturali dell’umanità”. Un Papa presente e cosciente del tempo che attraversiamo, capace di mostrarci la via da seguire.

In questi venti anni abbiamo incontrato altre vulnerabilità, l’ultima il covid-19, scoprendo che la pandemia non esiste solo nei libri di storia ma anche nel presente e che le tante interconnessioni e relazioni che la globalizzazione ha introdotto hanno reso inefficienti i nostri sistemi di difesa sanitaria. Abbiamo scoperto di non avere farmaci per curarci dalle malattie, tanto da imporre, quasi due anni fa, il totale confinamento delle persone e il blocco di ogni attività con un lockdown neanche immaginabile solo poche settimane prima, quando ancora non conoscevamo la nostra vulnerabilità al covid. Poi grazie all’impegno profuso dalla ricerca farmaceutica sono arrivati i vaccini che ci permetteranno di affrontare con maggior sicurezza il prossimo inverno. L’efficacia del vaccino dalla primavera ad oggi rimane stabile, è molto elevata nel ridurre decessi (96,6%) e forme severe di malattia che richiedono ospedalizzazione (93,9%) e ricovero in terapia intensiva (96%). Chi può farlo deve vaccinarsi per proteggersi e proteggere gli altri soprattutto le persone che non lo possono fare, per allergie o altre fragilità. Il nostro vaccino protegge anche loro. Ai nostri studenti, per seguire le lezioni e sostenere gli esami, chiediamo il green pass, mentre per i nostri Consiglieri regionali per partecipare alle proprie attività collegiali non è richiesto. Vi è forse qualche consigliere che non si è ancora vaccinato? Che non crede all’utilità dei vaccini? Altrimenti non si comprende la presa di posizione del Consiglio Regionale che impone ai partecipanti esterni il green pass tranne che ai Consiglieri. Chi può vaccinarsi deve farlo per proteggere gli altri, soprattutto chi ha un ruolo di rappresentanza pubblica. Cosa penseranno i tanti che si sono vaccinati, nel vedere che la persona che hanno eletto rifiuta di vaccinarsi, non aiutando così le tante persone che non lo possono farlo? Molte volte, l’esempio conta più delle parole.

*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche

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