Rimbalzo o ripresa? I dati presentati dalla Banca d’Italia sono incoraggianti, ma danno solo una fotografia del presente. Sul futuro ancora molte incertezze, anche se gli investimenti previsti dal Pnrr potranno favorire trasformazioni verso sistemi economici e produttivi più compatibili con l’ambiente e verso una maggiore equità sociale affinché nessuna rimanga indietro. Questi sono gli obiettivi del progetto che mi auguro non vengano delusi. Per realizzarli ci vogliono conoscenze e competenze che vanno cercate nei più giovani, tra i neodiplomati e neolaureati. Solo ora ci stiamo accorgendo di non averne a sufficienza. Nelle imprese vi è sempre più bisogno di persone capaci di integrare, gestire e sviluppare le continue trasformazioni digitali necessarie per adeguare i processi produttivi, di vendita e di assistenza. Negli ultimi decenni si è ridotto il numero degli studenti nelle scuole tecniche e ora mancano periti informatici ed elettronici per gestire le transizioni tecnologiche nelle imprese. Nelle attività di orientamento non si è dato un corretto risalto al valore delle scuole tecniche e alle concrete opportunità di lavoro che esse possono garantire. Percorsi che si completano anche con il conseguimento di una laurea, come nel mio caso. Nelle varie riforme della scuola, si sono svuotate le scuole tecniche di contenuti e di percorsi, distaccandole dal mondo produttivo e di conseguenza allontanando gli studenti. Molti Istituti tecnici sono stati trasformati in licei tecnologici ed economici riducendo le attività di laboratorio e di sperimentazione del “fare”. Il problema ora emerge chiaramente non avendo un numero adeguato di tecnici da inserire nelle imprese sotto l’impulso della ripresa e degli investimenti in atto. Per formare un tecnico ci vogliono cinque anni, per formare un ingegnere altri cinque. Occorre avere la capacità di prevedere le trasformazioni in atto e pianificare le giuste azioni. Che il digitale avrebbe guidato le trasformazioni produttive e dei servizi lo sapevamo almeno da venti anni, così come la necessità di adeguare i sistemi produttivi per una maggiore sostenibilità ambientale. Eppure, non si è fatto nulla per preparaci a questo.
*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche
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