Cinque incredibili idee per un Ferragosto chic

Cinque incredibili idee per un Ferragosto chic

di Giovanni Guidi Buffarini*
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Venerdì 14 Agosto 2020, 11:30
Fuochi d’artificio annullati un po’ ovunque, a Numana niente processione delle barche per l’Assunta né concerto all’alba. “Estate Covid, strage di eventi”, titolavamo martedì. Eventi cancellati, eventi ridimensionati. E in spiaggia naturalmente ingressi contingentati. Con controlli stringenti soprattutto domani, mano sul fuoco. Allora qualche idea per un Ferragosto diverso ma non per forza scialbo. Magari meglio del solito. 1) Perché non concedersi un picnic lungo la Fano - Grosseto? O altra incompiuta a scelta, il ventaglio delle alternative è ampio. Le incompiute artistiche piacciano tantissimo: l’Ottava sinfonia di Schubert, la “Turandot”, la “Lulu” di Berg, tutti e tre i romanzi di Kafka. Eccetera eccetera eccetera. Non si capisce perché non apprezzare altrettanto le infrastrutture incompiute. I nastri d’asfalto che terminano sul ciglio dello strapiombo. Quelle quattro corsie appena abbozzate, sepolte sotto coltre di imponenti erbacce. Un galleria appena accennata e completamente invasa dal rigoglio degli arbusti spontanei. C’è chi intraprende lunghi viaggi per immergersi nella natura selvaggia, scandalosamente ignorando, deprecando addirittura, la selvaggeria che abbiamo a pochi chilometri da casa, il mirabile contrasto fra schegge d’interventi umani e impeto della flora che non intende cedere i suoi spazi e non li cede infatti. Una luculliana mangiata in un ambiente cosi: si può dar qualcosa di più avventuroso? 2) Non volete pigliare la macchina, percorrere quelle poche decine di chilometri? Benissimo. Perché non sistemare tovagliette e tavolini nei pressi di una delle numerose e gloriose rovine presenti in ogni città? Di nuovo: è assurdo che le rovine antiche godano d’universale ammirazione, quelle moderne di unanime disprezzo. Sempre di roba rotta si tratta. Altro che indicarle come luoghi di degrado e tentarne (improbabile) vendita o ipotizzarne l’abbattimento. I nostri amministratori dovrebbero conservarle così come sono. Valorizzarle quali mete turistiche. Sistematevi (non troppo: rischio crolli) accanto alla scuola in disarmo, al cinema abbandonato, al deposito orfano di tetto: sentirete il profumo della storia novecentesca. La nostra storia, non quella degli etruschi o dei romani imperiali, che chi ne ha mai conosciuto uno. Scrutate l’interno da una finestra rotta: con un po’ di fortuna scoprirete muffe mai da alcuno censite, con un microscopio neanche troppo potente osserverete la danza incantevole della colonia di Clostridium Tetani. 3) Ci avete fatto caso? Tutti assorbiti dalla lotta al Covid, i medici hanno trascurato di sconsigliare l’uscita “nelle ore più calde della giornata”. Dunque quest’anno si può (almeno, l’ho capita così; come ho capito che col caldo bisogna bere molto: ma ho scordato quale liquido, né intendo chiedere). Non perdete l’occasione di una lunga passeggiata a stomaco pieno coi 30 gradi e passa. Su strade affatto sprovviste di zone in ombra. Grondando litri di sudore. C’è qualcosa di più bello? Sì, un miliardo di cose, ma fingiamo non esistano. Solo, non costringete la suocera - rompiballe super, pluripatologica, dal respiro anfanante anche quando seduta - ad accompagnarvi. Dicesi tentato omicidio. Con alte probabilità di successo. Poi hai voglia a persuadere il giudice che si trattò di una disgrazia. Architettate rappresaglia meno cruenta. 4) Trascorrere l’intero dì di festa sul balcone. Chiacchierando - va da sé mediante urla belline - coi vicini abbalconati fissi anch’essi. Scambiandosi prelibatezze culinarie nel solo modo possibile: il lancio del piatto, ben eseguito si spera. E a sera allestendo tutti insieme il megaspettacolo pirotecnico. Come a Capodanno. Qualche botto si troverà pure in giro. 5) Non mettere piede in spiaggia, non mettere piede in strada, non mettere piede manco sul balcone. Tenendo spento il computer, spento il cellulare. Dormendo e sudando. Rileggendo un libro amato (Dickens, of course). Emettendo rari suoni e inarticolati. Ascoltando un disco anche non incompiuto. Regalarsi in sintesi un sublime Ferragosto da perfetto asociale, quest’anno che l’asocialità la puoi pure nascondere facile dietro il salutare obbligo di distanziamento.

* Opinionista e critico cinematografico

 
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