È notizia di questi giorni che il Mediterraneo si sta scaldando come mai prima nella storia. I dati Copernicus registrano aumenti di temperatura dell’acqua fino a 5-6°C. Se pensiamo che il riscaldamento medio degli ultimi 2-3 decenni è stato di circa 1° C possiamo facilmente renderci conto dell’enormità di questa nuova ondata di calore. Poche settimane fa, una prestigiosa rivista internazionale riportava i dati di 5 anni consecutivi di ondate di calore tra il 2015 e il 2019, con conseguenti mortalità massive di molte specie marine del Mediterraneo. Quest’anno potrebbe essere peggio. Quest’anno, se mettiamo un piede in acqua non sentiamo più quel brivido freddo, ma una sensazione di “brodetto tiepido”. Le conseguenze cominciano ad essere evidenti, poiché queste ondate di calore si associano a una forte diminuzione dell’ossigeno disciolto in acqua con morie sempre più diffuse di crostacei, ricci di sabbia e bivalvi. Ma non solo, sta emergendo anche un “problema meduse”. Nelle settimane scorse, per la prima volta lungo le coste marchigiane, è stata osservata una piccola medusa galleggiante di pochi centimetri di diametro e riflessi azzurri, si chiama Porpita porpita. Sono meduse innocue al contatto, possono essere toccate e maneggiate, ma non vanno spalmate sulla pelle come una crema solare. Non erano mai arrivate così a nord e anche in questo caso sembrerebbe una conseguenza dei cambiamenti climatici. In queste ultime ore è stata registrata la presenza abbondante di Rhizostoma pulmo, il polmone di mare, una grande medusa bianca con bordo blu. È completamente innocua e può essere toccata senza conseguenze. Le meduse e gli altri organismi gelatinosi urticanti possono essere facilmente identificate visitando il sito Meteomeduse, disponibile anche su Instagram. Quelle da evitare sono le meduse più piccole, e quindi meno facilmente visibili, come le vespe di mare, color rosa-beige con macchioline scure e le cubomeduse (trasparenti). Alcuni giorni fa in Sicilia è stato registrato il caso di una turista colpita dalla caravella portoghese, Physalia physalis, un organismo coloniale gelatinoso che assomiglia a un sacchetto azzurro galleggiante, con tentacoli molto lunghi (anche 10 m). Si tratta di una specie tropicale che sta entrando in Mediterraneo, ed è particolarmente pericolosa. In caso di contatto serve un immediato supporto medico.
*Docente all’Università Politecnica delle Marche e presidente della Stazione zoologica-Istituto nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine
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