Terza corsia dell autostrada servono scelte responsabili

Terza corsia dell’autostrada servono scelte responsabili

di Lolita Falconi
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Sabato 9 Settembre 2023, 03:55

Si torna a parlare della sistemazione dell’A14 da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto. L’unico tratto marchigiano dell’autostrada rimasto a quattro corsie, due per ogni senso di marcia, funestato da incidenti, alle prese con il traffico e con i disagi provocati da una lunga serie di cantieri per lavori indifferinili. Ormai tutti hanno preso consapevolezza che bisogna intervenire, che la rotta va cambiata.

Ebbene, ad agosto c’è stato un incontro tra i sindaci e mai come questa volta tutti sembrano marciare compatti verso la stessa direzione. La volontà politica del territorio di intervenire ora sembra esserci veramente, la filiera istituzionale anche. Mancano progetto definitivo e soldi. Ne serviranno tanti: svariati miliardi di euro. Nel corso del vertice che si è svolto a San Benedetto tra sindaci e Regione è stata illustrata quella che al momento appare l’ipotesi progettuale più accreditata: l’adeguamento in sede per la realizzazione della terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e di un mini arretramento di circa tre chilometri verso l’entroterra per un senso di marcia da Pedaso a San Benedetto del Tronto. Questo vorrebbe dire che in direzione nord, nel tratto che va da San Benedetto a Pedaso, si sfrutterebbero le quattro corsie attuali. Mentre per la direzione sud si realizzerebbe una variante leggermente arretrata, appunto, a tre corsie, con un nuovo casello a Grottammare e il ricongiungimento a San Benedetto del Tronto.

Chiaramente il progetto prevede che si proceda in due fasi: la prima per l’ampliamento a tre corsie da Porto Sant’Elpidio a Pedaso; la seconda, molto più lunga e complessa, quella della realizzazione del bypass a monte nel tratto a sud di Pedaso. Un’idea progettuale che ha trovato favorevoli i sindaci ma che nel Fermano è stata contestata dal comitato che si batte per l’arretramento dell’A14 anche in questo territorio. L’intervento, come proposto, prevede, dal punto di vista dei contestatori, altro consumo di suolo senza risolvere il problema dell’intasamento di traffico sulla costa e quello dell’abbandono delle aree interne.

C’è poi il tema della sicurezza stradale che viene risolto solo per il tratto da Pedaso a San Benedetto in quanto i lavori non avverranno in maniera contigua all’attuale sede autostradale. Il problema rimarrebbe invece tutto per il tratto da Porto Sant’Elpidio a Pedaso in quanto il cantiere sarà presso l’attuale passaggio autostradale, un tratto che come noto è molto pericoloso in quanto interessato da curve e grandi viadotti. L’altro problema segnalato è il rischio frane presente nel percorso autostradale da Porto Sant’Elpidio a Pedaso che diventa allarmante anche alla luce del cambiamento climatico in corso.

Per tali motivazioni il comitato ritiene che l’arretramento da Porto Sant’Elpidio sia la scelta più sensata per recuperare a livello ambientale la costa e per riconnettere le aree interne. A fine dicembre arriverà il primo studio di fattibilità per l’arretramento ferroviario, è più che ragionevole quindi secondo il comitato, chiedere da parte di tutta la comunità locale una progettazione integrata dell’arretramento ferroviario ed autostradale per un nuovo sviluppo sostenibile di tutta l’area Marche Sud che non provochi squilibri. Il dibattito è avviato. Stavolta, come si diceva, c’è la volontà politica di giungere a una svolta, di mettere mano una volta per tutte alla sistemazione di un tratto autostradale che necessita di ammodernarsi. «Le soluzioni e le ipotesi illustrate vanno nella giusta direzione di sbloccare un’opera la cui mancanza ha generato una regione a due velocità», aveva detto l’assessore regionale Francesco Baldelli nel corso dell’incontro con i sindaci. Come dargli torto. Ora che il discorso è riaperto e la discussione dell’A14 è sul tavolo, speriamo che chi ha in mano le leve decisionali vada avanti e si assuma la responsabilità di una scelta che influirà sul futuro sviluppo del territorio sud delle Marche.

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