Finalmente si ritorna a scuola, si darà priorità agli studenti del primo e dell’ultimo anno, prestando molta attenzione anche ai trasporti. Questa volta non dobbiamo sbagliare, non possiamo permetterci di interrompere di nuovo la didattica nelle aule e nei laboratori. I dati dei contagi sembrano non aumentare, e questa è una buona notizia, la Pfizer ha interrotto momentaneamente la produzione dei vaccini, e questa è una cattiva notizia. Senza vaccini non si esce dalla pandemia. Con l’insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca anche “dall’altra parte della luna” si è iniziata una strategia seria di contrasto alla pandemia con l’obbligo del distanziamento sociale e delle mascherine. È stato il primo ordine esecutivo, a cui si sono aggiunti la ripresa dell’agenda ambientale con l’accordo di Parigi, l’abbattimento delle politiche anti-immigrazione, i sostegni all’economia e le azioni per promuovere la diversità. Sono certo che si riprenderanno visioni del mondo multilaterali capaci di garantire benessere per tutti. Da noi, si è evitata una crisi di Governo che non dovrebbe impedire di sviluppare una buona politica nei prossimi anni. In Europa vi sono paesi come la Spagna, il Portogallo e la Danimarca in situazioni simili alla nostra, ma che stanno procedendo molto bene, ad esempio la Danimarca è il Paese che ha istituito il passaporto vaccinale. Certo esistono ordinamenti diversi, ma gli spazi che la politica concede dovrebbero permettere di trovare una soluzione anche in Italia. Nel periodo di emergenza che stiamo attraversando sono necessare politiche economiche e sociali veramente innovative, unite ad una nuova gestione della sanità più inserita nei territori. Occorrono misure tempestive per combattere la pandemia e rilanciare il Paese, così come avvenne nell’ultimo dopoguerra. Il progetto appena varato, #NextGenerationItalia con un finanziamento di circa 220 miliardi di euro, ha bisogno di determinazione e competenze per sviluppare le azioni programmate in tempi molto stretti, qualche anno. Non resta quindi che individuare le persone giuste e pianificare nel dettaglio le azioni previste. Non abbiamo più tempo, non dobbiamo perdere più tempo, l’Europa vorrà vedere nel concreto le nostre azioni, altrimenti sarà difficile poi avere i finanziamenti promessi. Nel programma #NextGenerationItalia, come ho già evidenziato in altre occasioni, esistono proposte che sono essenziali per dare un futuro alla nostra Regione, a partire dalle rivoluzioni in ambito digitale, ambientale e sociale, passando per una mobilità sostenibile e valorizzando finalmente istruzione e ricerca senza trascurare il potenziamento della salute di tutti i cittadini. Non possiamo permetterci un ritardo in questi settori, altrimenti usciremo male dalla pandemia. Nelle declinazioni del piano verso transizioni verdi e digitali, devono trovare spazio le specializzazioni dei nostri territori: le ricchezze naturali e culturali, la manifattura di qualità e del design, la produzione di macchine utensili, di impianti e robot, solo per fare alcuni esempi.
*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche