erosimilmente, Draghi sarà il nuovo presidente del consiglio dei ministri. Dagli incontri della scorsa settimana quasi tutti hanno promesso di accordare la fiducia al nuovo governo. Resta da scoprire cosa farà e con chi lo farà. I problemi che il nuovo esecutivo si troverà di fronte sono gli stessi del precedente. Ad esempio, il blocco dei licenziamenti in vigore da quasi un anno e prorogato al 31 marzo dalla legge di bilancio, secondo alcune stime prudenti, potrebbe riguardare oltre un milione di lavoratori e quindi un milione di famiglie. Introdotto dal precedente governo ha permesso di arginare le possibili perdite di posti di lavoro in questi mesi di emergenza, ma è una misura che ha un costo sempre più alto al passare del tempo. Che tipo di scelta opererà il nuovo governo? La larga maggioranza che si è resa disponibile ha una soluzione condivisa per questo problema? Da questa prima scelta si potrà intuire la politica di sviluppo sociale ed economico del nuovo governo. Viviamo tempi difficili e l’appello del Presidente Sergio Mattarella a tutte le forse politiche, perché conferiscano la fiducia ad un governo di “alto profilo”, non deve essere dimenticato. L’indicazione del Presidente è molto chiara: per combattere le gravi emergenze abbiamo bisogno di un governo solido e non di elezioni anticipate. In questa settimana vedremo il profilo del nuovo esecutivo e le competenze che metterà in campo, attraverso le persone che saranno indicate come ministri. Mai come in questo caso la scelta sarà importante. La situazione sanitaria rimane ancora grave. Il Covid non è stato ancora debellato, anche se il colore giallo di molte regioni porta a sottovalutare questa emergenza. Fintanto che non avremo vaccinato tutti, la possibilità di contagio resta alta. L’impulso al piano vaccinale sarà quindi un’altra priorità che dovrà affrontare il prof. Draghi coordinando meglio l’operato delle Regioni. In attesa che il piano vaccinale si completi, che tipo di misure verranno proposte? Nella situazione in cui ci troviamo le mascherine ed il distanziamento sociale restano ancora le uniche difese. Per fortuna è stata autorizzata la sperimentazione di due anticorpi monoclonali capaci di ridurre i rischi della malattia, se presi in tempo. Questi farmaci permetteranno di curare a casa le persone, ma solo al primo insorgere della malattia evitando possibili aggravamenti. Sono tutti strumenti che ci aiutano a difenderci ma finché non saremo tutti vaccinati, non potremo dire di aver sconfitto la pandemia. Le misure di distanziamento sociale dovranno restare ancora in vigore e il coordinamento tra il governo e le regioni dovrà rimanere ancora operativo, anzi rafforzato, perché la pandemia si sconfigge solo con comportamenti prudenti e condivisi, come quelli a cui siamo obbligati da un po’ di tempo. Come ho più volte evidenziato, non torneremo a fare quello che facevamo prima, ma lo dovremo fare meglio, per evitare di ricaderci. Il rispetto delle persone e dell’ambiente dovrà ispirare la politica di ogni governo futuro. Le tante diseguaglianze sociali, economiche, educative che con la pandemia si sono rafforzate devono essere eliminate, altrimenti non vi sarà futuro per nessuno.
*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche