La conversione all’Europa e le esigenze di opportunità

La conversione all’Europa e le esigenze di opportunità

di Sauro Longhi
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Lunedì 8 Febbraio 2021, 13:49

erosimilmente, Draghi sarà il nuovo presidente del consiglio dei ministri. Dagli incontri della scorsa settimana quasi tutti hanno promesso di accordare la fiducia al nuovo governo. Resta da scoprire cosa farà e con chi lo farà. I problemi che il nuovo esecutivo si troverà di fronte sono gli stessi del precedente. Ad esempio, il blocco dei licenziamenti in vigore da quasi un anno e prorogato al 31 marzo dalla legge di bilancio, secondo alcune stime prudenti, potrebbe riguardare oltre un milione di lavoratori e quindi un milione di famiglie. Introdotto dal precedente governo ha permesso di arginare le possibili perdite di posti di lavoro in questi mesi di emergenza, ma è una misura che ha un costo sempre più alto al passare del tempo. Che tipo di scelta opererà il nuovo governo? La larga maggioranza che si è resa disponibile ha una soluzione condivisa per questo problema? Da questa prima scelta si potrà intuire la politica di sviluppo sociale ed economico del nuovo governo. Viviamo tempi difficili e l’appello del Presidente Sergio Mattarella a tutte le forse politiche, perché conferiscano la fiducia ad un governo di “alto profilo”, non deve essere dimenticato. L’indicazione del Presidente è molto chiara: per combattere le gravi emergenze abbiamo bisogno di un governo solido e non di elezioni anticipate. In questa settimana vedremo il profilo del nuovo esecutivo e le competenze che metterà in campo, attraverso le persone che saranno indicate come ministri. Mai come in questo caso la scelta sarà importante. La situazione sanitaria rimane ancora grave. Il Covid non è stato ancora debellato, anche se il colore giallo di molte regioni porta a sottovalutare questa emergenza. Fintanto che non avremo vaccinato tutti, la possibilità di contagio resta alta. L’impulso al piano vaccinale sarà quindi un’altra priorità che dovrà affrontare il prof. Draghi coordinando meglio l’operato delle Regioni. In attesa che il piano vaccinale si completi, che tipo di misure verranno proposte? Nella situazione in cui ci troviamo le mascherine ed il distanziamento sociale restano ancora le uniche difese. Per fortuna è stata autorizzata la sperimentazione di due anticorpi monoclonali capaci di ridurre i rischi della malattia, se presi in tempo. Questi farmaci permetteranno di curare a casa le persone, ma solo al primo insorgere della malattia evitando possibili aggravamenti. Sono tutti strumenti che ci aiutano a difenderci ma finché non saremo tutti vaccinati, non potremo dire di aver sconfitto la pandemia. Le misure di distanziamento sociale dovranno restare ancora in vigore e il coordinamento tra il governo e le regioni dovrà rimanere ancora operativo, anzi rafforzato, perché la pandemia si sconfigge solo con comportamenti prudenti e condivisi, come quelli a cui siamo obbligati da un po’ di tempo. Come ho più volte evidenziato, non torneremo a fare quello che facevamo prima, ma lo dovremo fare meglio, per evitare di ricaderci. Il rispetto delle persone e dell’ambiente dovrà ispirare la politica di ogni governo futuro. Le tante diseguaglianze sociali, economiche, educative che con la pandemia si sono rafforzate devono essere eliminate, altrimenti non vi sarà futuro per nessuno.

La giustizia sociale dovrà attuarsi attraverso scelte coraggiose per dare spazio all’inclusione e all’accoglienza. Di pari importanza sarà la sostenibilità ambientale di ogni nostra scelta, non sarà più possibile pensare a scelte che non rispettino l’ambiente oltre che le persone. Le linee di sviluppo devono coniugare innovazione e crescita attraverso transizioni verdi, capaci di garantire un equilibrio ambientale necessario per le nuove generazioni. Per queste vi è da definire in fretta le azioni del programma #NextGenerationItalia, e sviluppare una vera transizione verde e digitale lungo le prospettive di economia circolare, mobilità sostenibile e risparmio energetico, contenute nel Green New Deal della Commissione Europea. Il nostro futuro è legato a quello dell’Europa, pertanto dovrà essere mantenuta l’impostazione del precedente governo ispirata ad una forte collaborazione con le politiche europee che ha permesso di ottenere un finanziamento straordinario di 209 miliardi di euro, il più alto tra tutti i paesi europei, necessario per rilanciare l’Italia e ridurre i danni della pandemia. Questa impostazione sarà sicuramente mantenuta nel nuovo governo, la garanzia è data dal presidente Draghi la cui visione europeistica è certa. Ma si tratterà di verificare, e questo lo “scopriremo solo vivendo”, se forze politiche sovraniste che si sono rese disponibili alla fiducia al nuovo governo, siano veramente convinte di questa scelta o se la loro partecipazione sia dettata da mediocri scelte opportunistiche e di convenienza ai soli fini elettorali. Essere parte dell’Europa significa tenere aperti i porti, valorizzare le differenze culturali, non discriminare le persone per religione o Paese di nascita. Tutte le componenti politiche che si apprestano a sostenere Draghi, condividono questo? Hanno chiaro cosa significa appartenere all’Europa? Hanno chiaro il valore delle differenze e delle culture che hanno fatto dell’Europa un grande Paese? A giudicare da quello che accade nelle Marche, le forze politiche sovraniste che governano la regione non hanno chiaro tutto questo e non pensano neanche di cambiare idea. Rimpiangono modelli che la storia ha dimostrato essere perdenti e vorrebbero riproporli proprio nelle Marche, regione plurale per definizione. Vorrebbero non accogliere nelle nostre scuole i tanti figli di immigrati che scelgono l’Italia per vivere, né tantomeno prevedere di concedere loro la piena cittadinanza quando completano un percorso di formazione (ius culturae). Se i 209 miliardi promessi dall’Europa fossero utili nel far cambiare le loro politiche sovraniste e di rimpianto storico, spendiamoli tutti, bene e subito. Riuscirà Super Mario a convincere anche loro sull’apertura al confronto e al rispetto di culture e storie diverse come unica strada da percorrere dalle nuove generazioni?

*Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche

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