La Camera ha approvato in via definitiva, con 438 voti (ovvero con una larghissima maggioranza) la proposta di legge che prevede la modifica della Costituzione Italiana con l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Il testo, che il 3 novembre scorso aveva già ottenuto il via libera in Senato, è ora definitivo. La nostra Repubblica introduce quindi nei suoi principi fondanti la tutela dell’ambiente e della vita sul pianeta. I commenti sono stati quasi unanimemente positivi o entusiastici. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha sottolineato che questa modifica “stabilisce che l’iniziativa economica privata non può svolgersi, tra le altre cose, in modo tale da recare danno alla salute e all’ambiente. Si tratta di un passaggio storico. Un segnale chiaro del Parlamento che dovrà essere un faro per il presente e il futuro del nostro Paese”. La necessità di non recare danno all’ambiente è prevista dalla normativa nazionale e comunitaria. Tuttavia, la nuova costituzione rafforza in modo decisivo l’importanza della protezione dell’ambiente e della biodiversità. Ora l’approccio sostenibile e responsabile è inalienabile, cosa ancor più importante alla luce dell’enorme quantità di attività e infrastrutture previste nell’ambito del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza. Si tratta di oltre duecento miliardi di euro che la Ue darà all’Italia per rilanciare l’economia colpita dalla pandemia Covid a condizione che tutte le opere siano “green e blue”, ovvero pienamente eco-compatibili. Tutto quello che faremo in futuro non deve solo essere rispettoso dell’ambiente e della biodiversità ma capace anche di ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici e sanare le ferite inferte agli ecosistemi in decenni di attività distruttive e inquinanti. Pochi giorni fa Papa Francesco intervistato da Fabio Fazio ha parlato chiaramente dei problemi del pianeta e del rapporto insostenibile tra uomo e natura. Il Papa ha citato la deforestazione dell’Amazzonia con la conseguente perdita di biodiversità e di ossigeno che questa produce. Ha parlato anche del mare, citando i pescatori di San Benedetto del Tronto che testimoniavano il crescere della spazzatura e della plastica nelle loro reti. Li ha elogiati per aver contribuito con il loro lavoro alla pulizia del mare, inteso come bene comune.
*Docente all’Università Politecnica delle Marche e presidente della Stazione zoologica-Istituto nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine