Il livello di civiltà espresso dai nostri comportamenti quotidiani è sicuramente migliorato negli anni. Ricordo bene quando da piccolo, passando per strada, era assolutamente normale vedere automobilisti aprire la portiera della loro macchina e scaricare il posacenere per terra o lanciare il pacchetto di sigarette dal finestrino con l’auto in corsa. Oggi queste cose non succedono più o se succedono sono veramente rarissime. Chi le fa prova un certo imbarazzo e viene additato come incivile. Il miglioramento dei nostri comportamenti è stato reso possibile dall’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole. Sono state le scuole elementari (oggi chiamato primarie) che hanno insegnato a noi e insegnano ai nostri figli gli elementi fondamentali di civiltà degli adulti del futuro. Tuttavia, è anche evidente che non siamo ancora maturi e non riusciamo a combattere adeguatamente alcuni fenomeni. Tra questi uno dei più fastidiosi è quello delle scritte sui muri che imbrattano praticamente ogni città del Belpaese e che colpiscono anche le città della nostra regione a partire dal nostro capoluogo. Ad Ancona le scritte sui muri stanno invadendo la città ed è diventata ormai una sorta di piaga anche per i bellissimi edifici storici. Non esiste praticamente nessun edificio pubblico o privato che sia che non abbia firme insulse, loghi o dichiarazioni di amore o odio senza senso. Non esiste alcuna ragione artistica dietro questi graffiti. Non esiste alcuna spiegazione. Non stanno colorando il grigio del cemento di una periferia. Stanno deturpando edifici colorati e bellissimi. Andrebbero promosse delle azioni serie di intervento ma a me sembra solo che scritte stiano aumentando. Nel mio palazzo prima una, poi due, tre e ora una decina. Per questa ragione e per educare i miei figli a capire quanto sia facile deturpare e quanto sia invece difficile pulire, abbiamo dedicato un pomeriggio alla pulizia dei muri esterni del nostro condominio. Ci siamo armati di un solvente fatto apposta per la pulizia dei graffiti, spugnette e rotolo di carta e abbiamo cominciato a lavorare con olio di gomito. Purtroppo in oltre due ore siamo riusciti a rimuovere (e solo parzialmente) due graffiti. È stata comunque una bella esperienza, anche apprezzata molto dai passanti, che con volti soddisfatti ci sorridevano e incitavano a fare tutti così. Non si è trattato di un atto straordinario, se non per il fatto che in Italia ci lamentiamo che nessuno faccia nulla ma in realtà neanche noi facciamo nulla per combattere queste cose.
* Docente all’Università Politecnica delle Marche e presidente della Stazione zoologica-Istituto nazionale di biologia, ecologia e biotecnologie marine