A Pasqua 2020 eravamo increduli storditi. Tramortiti come e peggio d’un pugile centrato da un gancione di Mike Tyson ventenne. Quest’anno alla Pasqua arriviamo stanchi, avviliti, la stanchezza si comprende dopo tanti mesi di colorate restrizioni, l’avvilimento meno, pure una talpa vedrebbe la luce in fondo al tunnel. Non l’avremmo voluta così questa Pasqua ma questa ci tocca. Dovremo pur decidere come trascorrerla. Se non avete in tasca un biglietto aereo per vacanza estera “Tampone e Quarantena di Ritorno”, se siete confinati nel comune di residenza, vedo due strade percorribili. La prima è farsela piacere, ‘sta Pasqua zona rossa, arresti domiciliari con facoltà di libera uscita a corto raggio. Farsela piacere aguzzando l’ingegno e lavorando di fantasia. Si può per esempio organizzare al mattino un incontro con l’amata non convivente, davanti al giornalaio a mezza via. Magari entrandoci (uno alla volta), dal giornalaio e acquistando il quotidiano (il Corriere Adriatico, va da sé), una copia a testa. Per sfogliarlo avidamente e commentarlo insieme (a debita distanza). Ogni numero del giornale è un capitolo del Grande Romanzo del Mondo, non capirò mai quelli che decidono di rinunciarvi. Quindi trasferirsi al bar più vicino, per un caffè da asporto da consumare all’esterno all’impiedi, occhi di triglia negli occhi di triglia. E sono d’accordo: poche le cose più squallide d’un caffè asportato in cartoncino o plasticaccia. Il caffè è una cosa seria, una rito quasi sacro, per quanto mi riguarda. Pretende la tazzina classica o il bicchierino in vetro, e il bancone o il tavolino. Ma basterà concentrarsi sugli occhi innamorati per rendere il momento di ineffabile dolcezza. Al pomeriggio? Una entusiasmante gita verso la Farmacia di Turno. Sperando non sia quella sotto casa: significherebbe proprio esser baciati in fronte dalla sfiga. Nessun decreto anticontagio vieta la - solitaria, mascherata - gita alla Farmacia di Turno. Per comprare il centesimo spazzolino da denti: li doneremo in beneficenza, a emergenza conclusa. Quanto alle lunghe ore casalinghe, si consiglia di trascorrerle davanti all’atlante geografico.
*Opinionista e critico cinematografico