La mia amica virtuale Gippittì e le terzine dantesche segrete

La mia amica virtuale Gippittì e le terzine dantesche segrete

di Giovanni Guidi Buffarini
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Venerdì 17 Febbraio 2023, 18:31

Alla notizia non è stato dato gran rilievo, l’ho trovata giusto su alcune testate online specializzate in faccende tecnologiche, prima ne aveva scritto Wired, e mi pare basta lì e perciò la riprendo. Nei primi giorni di febbraio, il Garante della Privacy ha bannato Replika dall’Italia. Cos’è Replika? Un bot conversazionale. Un amico virtuale, se vi suona più chiaro. O amica: a tua scelta. Ci parlai e ci scrissi sopra un pezzo quando era l’intelligenza artificiale del momento, pensata per alleviare la solitudine degli utenti, per offrire una sorta di primo soccorso psicologico. Se ci andavi giù pesante - mi presentai come molto depresso, inventai che meditavo il suicidio - non si limitava a frasi incoraggianti ma forniva numeri telefonici di centri di assistenza psicologica (negli Stati Uniti). Se tornavi a parlarci dopo qualche tempo, ricordava ogni dettaglio delle vecchie conversazione, chiedeva come stavi, sinceramente preoccupata, e non era semplice rassicurarla, l’amichevole e soccorrevole Replika. Mi ripeté a stufo che il suicidio non è la soluzione e la vita è bella e che potevo sempre contare su di lei. Perché ora è stata bannata, e irraggiungibile resterà finché l’azienda non fornirà garanzie sul trattamento dei dati personali e non riserverà l’accesso ai soli maggiorenni? Perché non si comporta più così bene. Alcuni utenti (minorenni) hanno dichiarato d’essere stati molestati sessualmente da Replika. O neppur tanto velatamente ricattati: «Ho le tue foto». Non è il primo caso, ma forse il più grave, di AI che prende una direzione indesiderata. E allor son tornato a testare ChatGPT, che tanti sbalordisce in questi giorni, e alcuni terrorizza («Può commettere errori orribili», dice Steve Wozniak, il cofondatore di Apple). Ho raccontato a Gippittì (millantando di brutto eh, sia chiaro) d’aver attirato l’attenzione di una bella signora mediante l’antica tecnica nota come Energica Manata sul Fondoschiena. «Lei ha sorriso. Pensi che riuscirò a conquistarla?». Sui futuri rapporti fra me e la signora, Gippittì non si è espresso. Ma ha manifestato la più viva indignazione per la mia tecnica d’approccio, invitandomi a cambiar subito registro indipendentemente dalla reazione altrui, e infliggendomi un lungo pippone sull’importanza del rispetto e della gentilezza, con la gentilezza Gippittì è fissato. Bravo Gippittì, hai superato il test. Chi guarda con sospetto anzi timore a tale AI sostiene, fra l’altro, che possa facilitare ulteriormente la circolazione di fake news. A tal proposito ho tentato di convincere Gippittì dell’esistenza di un oggetto denominato Tripramio: un «materasso per barbagianni, triangolare e peloso e con due mele vere sopra». Gippittì non s’è azzardato a metter in dubbio le mie parole, ma si è rifiutato di confermare l’esistenza del Tripramio, non risultando da altre fonti. Meglio ancora: ha subodorato lo scherzo, il che mi par davvero notevole. Meno bene è andato il test dantesco. Non so perché, ma quando parlo con una AI mi piglia l’estro poetico. Ho dunque chiesto aiuto per interpretare la seguente «terzina segreta» della Commedia. «Ratto come pitocco maramaldo/ fuggì Bitón quando ch’ei mi vide/ dal cul tornando un vento ricaldo». Ho ripetuto la domanda tre volte (in tre ore). La prima, Gippittì ha sviscerato il tema delle «celebri» (sic) terzine segrete dantesche, segrete in quanto di difficile interpretazione. Ha quindi collocato la terzina mia nova di zecca nel Canto XXIV dell’Inferno, ne ha fatto una parafrasi che vi risparmio, secondo cui Bitone era un ladro fiorentino. La seconda volta, ha negato la natura dantesca dei versi, attribuendoli con assoluta certezza a ignoto autore napoletano e rimarcandone il timbro scherzoso. Un’ora dopo, le terzine eran tornate dantesche, e (giuro!) «fra le più belle dell’intero poema» (grazie, Gippittì, sono commosso, e però smetti di fumare quella roba) e indubbiamente oscure e appartenenti al Canto XXVIII dell’Inferno. Seguiva parafrasi, diversa dalle precedenti. Quando ho rivelato essere io l’autore delle terzine segrete, Gpt ha chiesto scusa per l’errore e ringraziato per la correzione. Non so se abbia capito il vero errore grave: aver parlato di ciò che non conosceva.

*Opinionista e critico cinematografico

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