Mostra del Cinema di Venezia (archivio)

Torna la Mostra del Cinema con tanta voglia di normalità

di giovanni guidi buffarini
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Venerdì 26 Agosto 2022, 01:50

Mercoledì prossimo si inaugura l’edizione numero 79 della Mostra del Cinema di Venezia e sarà l’edizione del pieno ritorno alla normalità, fine dei protocolli anti-Covid, niente proiezioni con pubblico in maschera obbligata, cade anche il famigerato “muro del selfie”, sul tappeto rosso ognuno potrà immortalare col telefonino la star preferita, e tutti contenti così. Mentre non sarà pensionata la app per le prenotazioni, e già si immaginano gli articoli con le lamentele dei critici meno tecnologici, e peggio per loro, ritorno alla normalità mica può significare riavvolgere il nastro del tempo, il virus ci ha obbligati a entrare per davvero nell’era digitale e questa è cosa buona, l’unica che Sars-Cov2 abbia fatto per noi. Sarà poi da vedere se la app funzionerà senza intoppi, quella di Cannes qualche problema pare l’abbia dato e in Italia tutto ciò che passa attraverso una app è a serio rischio disservizio: come tutto il resto, d’altro canto. Gli elenchi dei film nelle varie sezioni li trovate facile online, come ogni anno hanno generato furioso dibattito preventivo - molti gli entusiasti ma numerosi anche gli scontenti per i troppi titoli italiani e americani e Netflix, e per la troppo limitata rappresentanza asiatica, eccetera - e certo che un programma è valutabile in sé, traccia linee di tendenza, però la cosa importante davvero è la qualità dei film, e all’infuori dei selezionatori nessuno li ha visti. Speriamo di ritrovarne tanti nelle sale, i festival sono vetrine ma poi i film devono circuitare, uscire dal giro degli addetti ai lavori e incontrare il pubblico (si spera ricettivo). In concorso c’è l’ultimo Panahi, ma il maestro iraniano non sarà al Lido. L’hanno arrestato, per l’ennesima volta, dopo che si era permesso di chiedere informazioni su un altro (illustre) cineasta imprigionato, Mohammad Rasoulof. Si sono ricordati, i magistrati iraniani, che su Panahi pendeva una condanna a 6 anni per un film sgradito al regime. All’epoca (2010) si fece 3 mesi di carcere dopodiché fu rimesso in libertà (condizionata) con ventennale obbligo di silenzio artistico. Panahi zitto non è stato mai, ha continuato a filmare riuscendo far uscire le sue opere dal Paese, ora però dovrà farsi i restanti 5 anni e 9 mesi.

Funziona così dove non c’è democrazia e il potere è illimitato. Fuori concorso saranno proiettati due dei film che più mi interessano. Non perché ne è artefice un cineasta marchigiano, pergolese per la precisione, ma perché opera di un genio: Simone Massi. Sono due cortometraggi animati, brevi anche come corti, 5 minuti uno e 5 l’altro. Il primo si intitola “A guerra finita” con la voce di Gino Strada, sulla locandina una frase del fondatore di Emergency: “Un mondo senza guerra è un’utopia che non possiamo attendere oltre”. Il secondo appartiene al sottogenere della videopoesia, già frequentato da Massi due anni fa, e fu “L’infinito” leopardiano detto da Neri Marcorè. “In quanto a noi” è invece ispirato a “Avevamo studiato per l’aldilà” di Montale e si avvale della voce di Wim Wenders. È stata prodotto dallo stesso Massi, dalla associazione anconetana Nie Wiem (gli ideatori e organizzatori di Corto Dorico, presidente Valerio Cuccaroni) e da Francesco Appoggetti. Per vedere questi film non sarà necessario andare a Venezia: saranno disponibili sul sito Labiennale.org assieme ad altri 10 corti e a 18 lungometraggi delle sezioni collaterali. Non è conosciuto come meriterebbe, Simone Massi. Perché realizza (a mano) animazione per adulti e perché fino a oggi ha praticato il cortometraggio (ma per il prossimo anno è annunciato il suo primo lungo). Attendendo le novità veneziane, chi non ha mai incontrato il suo cinema pasoliniano, radicato nella sua terra, nella memoria contadina, è invitato a farsi un giro su YouTube e a dare un’occhiata al capolavoro “Dell’ammazzare il maiale”, e a quell’altra perla intitolata “Tengo la posizione” (che è anche una precisa dichiarazione di poetica). E a procurarsi il doppio dvd “Nuvole e mani - Il cinema animato di Simone Massi” edito da Minimum Fax: 19 corti e un libro con contributi critici di spessore. Entrerete in un mondo di forme cangianti, un mondo antico destinato all’oblio, che dall’oblio Massi salva.

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