È noto che un aspetto rilevante del Pnrr è costituito dalle riforme oltre che dalla spesa. Si potrebbe anzi sostenere che le riforme sono più importanti della spesa poiché quest’ultima è destinata ad esaurire i suoi effetti nei prossimi anni mentre le riforme, se efficaci, possono garantire effetti duraturi sull’economia e sulla società del nostro paese. In questi giorni l’attenzione è polarizzata sulla riforma del sistema giudiziario. Vi è un altro ambito delle riforme cui il governo sta lavorando e che non è meno rilevante di quello della giustizia; si tratta delle riforme in tema di concorrenza e liberalizzazioni. La sensibilità per il corretto funzionamento dei mercati e della concorrenza è debole nel nostro paese, mentre sono diffusi gli atteggiamenti di indulgenza, quando non di aperta difesa, delle situazioni di monopolio e di rendita. Non è un caso che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (generalmente indicata come antitrust) è stata istituita nel nostro paese nel 1990, esattamente un secolo dopo la prima normativa antitrust degli Usa che è del 1890. La concorrenza induce le imprese ad essere più produttive e innovative, favorisce una migliore allocazione delle risorse tra le attività economiche e consente alle imprese più innovative ed efficienti di entrare nel mercato e crescere. Chi difende situazioni di monopolio e di rendita paventa disastri occupazioni e di sicurezza per i consumatori derivanti dai processi di liberalizzazione. È ciò che sostenevano le compagnie aree quando è iniziato negli Usa il processo di liberalizzazione del trasporto passeggeri negli anni ’70 del secolo scorso. Per fortuna il processo è andato avanti ed è stato attuato con decisione anche nella Ue, con una rilevante riduzione delle tariffe, un incremento dell’offerta a disposizione degli utenti e una considerevole espansione dell’occupazione. Non vi è stata nessuna conseguenza sulla sicurezza, che non dipende dalla quantità di imprese o dall’intensità della concorrenza ma dalle regole fissate del legislatore per l’ingresso in un settore e dell’efficacia dei controlli. Nel nostro paese le situazioni di privilegio e di rendita abbondano e la nostra Autorità antitrust ha più volte sollecitato Governo e Parlamento a rimuovere le barriere amministrative presenti in molti settori produttivi.
*Docente di Economia alla Politecnica delle Marche e coordinatore Fondazione Merloni