Sostegno alle imprese (start-up) un opportunità per i più giovani

Sostegno alle imprese (start-up) un’opportunità per i più giovani

di Donato Iacobucci
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Mercoledì 29 Settembre 2021, 10:25

La scorsa settimana sono arrivate due buone notizie per l’ecosistema regionale delle start-up. Giovedì scorso è stato presentato l’incubatore di imprese innovative Unicorn che ha sede ad Ancona nello storico locale del ristorante al Passetto. L’iniziativa si propone di attrarre talenti imprenditoriali anche da fuori regione e intende favorire il finanziamento delle nuove iniziative sia con operazioni di crowdfunding (cioè fondi raccolti di una vasta platea di investitori) sia attraverso la rete degli imprenditori coinvolti. Sabato 25 settembre è stata inaugurata a Castelfidardo, nei locali di una ex-fabbrica di fisarmoniche, la sede di We at Co, un’iniziativa di promozione e sviluppo di nuove idee imprenditoriali ideata nell’ambito della sezione Problemi Sociali e del Lavoro dell’Arcidiocesi di Ancona e realizzata in collaborazione con l’Ucid. Entrambe le iniziative si propongono come luogo per accogliere, accompagnare e sostenere nuove iniziative imprenditoriali promosse in particolare da giovani. Il target cui si indirizzano queste iniziative può apparire esiguo dal punto di vista quantitativo ma è particolarmente significativo per le persone coinvolte e per le potenzialità di sviluppo del territorio. I giovani neo-diplomanti e neo-laureati mostrano sempre maggiore interesse per il coinvolgimento in un’attività imprenditoriale rispetto alla prospettiva del lavoro dipendente. Non si tratta di un interesse dettato dalle difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. I giovani sono attratti dalla possibilità di lavorare in autonomia e di vedere concretizzata una propria idea, molto spesso orientata a proporre prodotti o servizi innovativi. Si tratta di una modalità di attivazione imprenditoriale diversa da quella tradizionalmente osservata nel passato, quando ad avviare nuove imprese erano quasi sempre ex-dipendenti che avevano già maturato un’esperienza di lavoro e che ritenevano di poter valorizzare le competenze acquisite (e il capitale accumulato) mettendosi in proprio. I giovani che avviano un’attività imprenditoriale contano su risorse diverse: le conoscenze acquisite nel percorso scolastico o universitario, l’entusiasmo e la creatività.

Difettano però di competenze gestionali, di capitali e della rete dei contatti con potenziali fornitori e clienti. Da qui l’importanza di soggetti in grado di sostenere le nuove iniziative mettendo a disposizione dei neo imprenditori competenze, relazioni e capitali e accompagnandoli nel percorso di crescita. Pur condividendo lo stesso target, le iniziative menzionate all’inizio dell’articolo sembrano muoversi con logiche diverse. Gli unicorni (dai quali prende il nome l’iniziativa di Ancona) sono, nel gergo del settore, le start-up che hanno superato il miliardo di dollari di capitalizzazione. Se ne contano qualche centinaio fra USA e Cina, qualche decina in Europa e nessuna in Italia. Sarà difficile vederne qualcuna nelle Marche ma il nome della nuova iniziativa fa capire che si vuole puntare ad iniziative ad alto potenziale di crescita. La crescita è sicuramente un metro importante di misura del successo imprenditoriale, ma non l’unico. We at Co fa appello fin dal nome anche ad altri valori, ed in particolare a quelli della condivisione e della relazione con la comunità. L’obiettivo è stimolare la collaborazione e la sinergia fra le start-up ospitate, promuovendo un percorso di crescita condivisa e favorendo le relazioni la comunità locale. La diversità delle proposte è di per sé un valore. I giovani interessati ad avviare un’attività imprenditoriale potranno scegliere l’iniziativa che meglio risponde ai propri bisogni e alle proprie aspettative. In questo contesto va anche segnalato il recente bando della Regione Marche destinato a promuovere a sostenere nuove iniziative imprenditoriali da parte di giovani, anche favorendo le sinergie fra gli attori che operano in questo ambito. E’ incoraggiante constatare che l’ecosistema imprenditoriale regionale va arricchendosi di soggetti e strumenti utili a sostenere la nascita e la crescita delle start-up. L’auspicio è di poterne misurare a breve gli effetti positivi in termini di nuove imprese e di nuove opportunità per i nostri giovani.

*Docente di Economia alla Politecnica delle Marche e coordinatore Fondazione Merloni

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