Una straordinaria opportunità di crescita anche per le Marche

Una straordinaria opportunità di crescita anche per le Marche

di Donato Iacobucci
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Mercoledì 11 Agosto 2021, 10:35

La straordinaria affermazione degli atleti italiani nelle gare di velocità alle olimpiadi di Tokio è stata utilizzata da molto commentatori come metafora della progressiva accelerazione della crescita economica registrata dal nostro paese negli ultimi mesi. Sulla base delle informazioni contenute nell’ultimo Bollettino Economico di Banca d’Italia la dinamica del Pil, già positiva nella prima parte dell’anno, è prevista in accelerazione a partire dal terzo trimestre. Nella media del 2021, la crescita del Pil viene stimata al +5,1%. Il ritmo di crescita è destinato a rimanere elevato nel biennio successivo con una stima del +4,4% nel 2022 e del +2,3% nel 2023. E’ vero che si tratta di un rimbalzo dopo la caduta del 2020; ma si tratta comunque di una crescita rilevante per intensità e durata, che il nostro paese non sperimentava da decenni. Con questo ritmo di crescita il Pil tornerebbe sui livelli precedenti la crisi pandemica nella seconda metà del 2022. E’ una situazione ben diversa da quella che si era verificata dopo la crisi finanziaria del 2008-2009, risultato delle tempestive politiche espansive messe in atto a livello nazionale ed europeo. Una parte consistente di questa crescita è infatti dovuta agli interventi finanziati con il bilancio nazionale e con i fondi europei. Il presupposto di queste previsioni è, infatti, che gli interventi previsti nel Pnrr siano realizzati con efficacia e senza ritardi. Su questi obiettivi il nostro paese si gioca non solo l’intensità della ripresa nei prossimi anni ma anche le possibilità di crescita a medio e lungo termine. Occorrerà per questo concentrare su di essi tutte le energie e le attenzioni sia a livello nazionale sia a livello locale. In un quadro congiunturale orientato all’ottimismo non mancano elementi di preoccupazione che riguardano sia le perduranti debolezze strutturali del nostro paese, difficilmente superabili in pochi anni, sia gli inevitabili squilibri prodotti dall’intenso processo di crescita dei prossimi anni. Le differenze continueranno a manifestarsi sia fra i diversi settori sia, soprattutto, a livello d’impresa. Questi squilibri sono avranno inevitabilmente effetti anche sui divari territoriali.

Il recente rapporto annuale della Svimez evidenzia che la capacità di ripresa dalla crisi è più debole nelle regioni meridionali rispetto a quelle del nord. La differenza nei tassi di crescita fra le regioni del sud e quelle del nord sarebbe, nelle previsioni della Svimez, di oltre un punto percentuale sia nel 2021 sia nel 2022. Nel quadro delineato da Svimez le regioni del centro si collocano in posizione intermedia ma con delle significative differenziazioni fra regione e regione. In particolare, le regioni meno dinamiche sarebbero Marche e Umbria mentre la Toscana è quella con i valori di crescita più vicini alle regioni settentrionali. Per le Marche emergono differenze significative con alcune regioni, come l’Emilia-Romagna e il Veneto, con le quali siamo soliti paragonarci per le similarità del modello di sviluppo industriale. Secondo le stime della Svimez nel 2021 la crescita del Veneto e dell’Emilia-Romagna dovrebbe superare il 6% (6,3% e 6,7% rispettivamente) contro il 4,4% previsto per le Marche. Nel 2022 le stime per le prime due regioni sono del 4,8% e 5,3% mentre per le Marche è stimato un +3,8%. Le stime fanno riferimento ad un quadro congiunturale precedente le recenti stime di Banca d’Italia ed è quindi possibile che debbano essere riviste al rialzo. Ciò non dovrebbe però modificare le differenze. Sappiamo che il minore dinamismo registrato dalle Marche nell’ultimo decennio ha cause strutturali e non sarà quindi facilmente superabile nel breve periodo. L’intensità della crescita nei prossimi anni è, però, del tutto eccezionale e offrirà straordinarie opportunità alle imprese che vorranno sfruttarle. Le Marche hanno sperimentato in passato decenni di rapida crescita grazie alla notevole vivacità imprenditoriale e alla capacità di cambiamento. Vi è da augurarsi che questi caratteri consentiranno alla nostra regione di cogliere le eccezionali opportunità di crescita che vanno delineandosi per i prossimi anni a livello nazionale e internazionale.

*Docente di Economia alla Politecnica delle Marche e coord. Fondazione Merloni

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