La scorsa settimana è stato presentato il rapporto sull’intelligenza artificiale di Anitec-Assinform (l’associazione delle imprese per l’information and communication technology). Lo scopo del rapporto è quello di fare il punto sulle potenzialità di applicazione di queste tecnologie e fornire spunti di policy. Più in generale il rapporto ha l’obiettivo di richiamare l’attenzione di imprese, cittadini e policy maker sulla necessità di investire con maggiore decisione nello sviluppo e nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale, considerato l’enorme impatto che esse potranno avere sulla produttività di imprese e pubblica amministrazione e sulla qualità della vita dei cittadini. Si pensi, ad esempio, alle applicazioni che sfruttano la possibilità di riconoscere immagini, che consentono alle macchine di agire in funzione del contesto: un robot all’interno di un processo produttivo o un veicolo a guida autonoma. Oppure al riconoscimento del linguaggio parlato che ci consente di interagire in modo semplice e immediato con macchine e dispositivi. Fino a qualche anno fa non mancavano voci scettiche sulle effettive potenzialità dell’intelligenza artificiale. Fin dalla prima apparizione del concetto, negli anni ’50 del secolo scorso, si sono alternati periodi di grande eccitazione seguiti da periodi di delusione. Questa volta sembra che la delusione non sia destinata a ripetersi e gli investimenti nello sviluppo delle tecnologie stanno esplodendo in funzione della continua espansione delle applicazioni. Come sottolinea il rapporto Assinform, la caratteristica comune delle tecnologie dell’intelligenza artificiale è quella di aumentare la produttività delle persone e delle organizzazioni. Tanto che l’impatto economico, rilevantissimo nei prossimi decenni, deriverà non tanto dalla produzione delle nuove tecnologie quanto dagli effetti indiretti sulla produttività di lavoro e capitale. Si parla di iper-automazione poiché l’intelligenza artificiale consentirà alle macchine non solo di sostituire lavoro manuale ma di intervenire in contesti nei quali è necessario prendere decisioni in tempi “ultra-umani” (nell’ordine di millisecondi).
*Docente di Economia alla Politecnica delle Marche e coord. Fondazione Merloni