Quest’anno il “fenomeno Halloween” passerà sicuramente in sordina per la recrudescenza della pandemia che sta drammaticamente espandendosi in Italia e in tutto il globo. Restano ugualmente, però, i pericolosi effetti di questa pseudo festa, promossa da coloro che, più o meno implicitamente, ne decretano il successo rendendola, di fatto, una sorta di revival del neo-paganesimo in aperto contrasto col cristianesimo. Il pensiero magico-esoterico cerca di imporsi coprendo, infamando e screditando il messaggio della Chiesa di Gesù Cristo e illudendo l’uomo di essere dio di sé stesso. Halloween, proposto sotto forma di gioco per ragazzini, promuove, in molti casi, la diffusione dell’occultismo che presenta come innocua “ricorrenza” un antico rito druidico, il Samahin, dedicato al dio della morte. Non a caso la formula pronunciata dai bambini di estrazione anglosassone “trick or treat”, tradotta in italiano con “dolcetto o scherzetto”, originariamente significa “maledizione o sacrificio”. E la zucca, che ha la forma di una testa di morto, rappresenta l’irlandese errante Jack O’ Lantern, che secondo la leggenda ha fatto un patto con il diavolo e non trova pace né in inferno né in paradiso. È questo il background della ricorrenza di Halloween, quella che gli esoteristi addirittura definiscono il “capodanno”, la festa più importante dell’anno per i seguaci di satana. Per il mondo dell’occulto, subdolo e strisciante – che non aspetta momento migliore per esaltare il maligno – la partecipazione, anche indiretta, a questo grande rituale collettivo ha il significato di ingraziarsi il principe delle tenebre e della morte. Vengono adescati così nuovi adepti, potenziali o effettivi, grazie all’attrazione che il macabro esercita specialmente nei confronti dei giovani e degli adolescenti. Il fenomeno di Halloween può rappresentare l’ennesima occasione di scristianizzare la società, facendo del tutto per impedire l’adorazione di Dio e la formazione ai veri modelli e valori della vita. La santità, la purezza, la carità, l’armonia, sono costrette a lasciare il posto a immagini di morte e di sangue, a personaggi e oggetti mostruosi, a messaggi distorti e lugubri, formando e riformando la nostra cultura ad accogliere il male come se fosse un “bene” e rifiutando il Bene del cristianesimo come superato e fuori moda.
*Associazione Comunità papa Giovanni XXIII