Le immagini riprese dalle telecamere nascoste hanno mostrato scene agghiaccianti di soprusi che rivelano come l’uomo talvolta possa diventare mostruoso comportandosi in modo disumano contro chi non si può difendere. L’ennesimo episodio di inaudita violenza sui disabili è avvenuto nel palermitano, con tanto di video che ti tolgono il respiro. Lo stesso giudice per le indagini preliminari ha scritto delle frasi che lasciano esterrefatti: “Gli ospiti del centro sono sottoposti ad un regime di vita che non è eccessivo definire contrario al principio di umanità” e “scontano quotidianamente la pena della loro disabilità con il loro essere sottoposti a torture sistematiche che aggravano la loro condizione mentale e ne devastano il corpo”. La società non può mai dimenticare chi soffre. I disabili e tutte le persone malate necessitano di un supplemento di attenzione, vicinanza e amore, a differenza di quanto troppo spesso siamo costretti a constatare. Infatti, le recenti e gravissime vicende di maltrattamenti nei loro confronti sono allarmanti, inaccettabili. Taluni purtroppo, anziché provare compassione, sembrano godere nell’esercitare il proprio dominio su individui inermi, trattandoli con disprezzo, superiorità, come se fossero esseri di serie B. Chi si spende per le persone disagiate dovrebbe avere una vera e propria vocazione verso il fratello più sfortunato affinché questi si senta davvero amato e protetto, non certo offeso e recluso. Le prepotenze verso le persone deboli sono il segnale dell’abbrutimento della nostra società in cui l’indifeso è oltraggiato proprio da chi dovrebbe aiutarlo. Tali casi eclatanti sono solo la punta dell’iceberg di una discriminazione - per utilizzare le parole di Papa Francesco nella Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre scorso - che «è ancora troppo presente a vari livelli della vita sociale; essa si nutre di pregiudizi, di ignoranza e di una cultura che fatica a comprendere il valore inestimabile di ogni persona». Lo Stato non può omettere di fare la sua parte per sostenere e non lasciare isolati i malati assieme alle loro famiglie.
* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
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