A pochi giorni da Ferragosto, il momento festivo più bello dell’estate e più ricercato per trascorrere ore di gioia, spensieratezza e svago, i cristiani vivono anche l’importante ricorrenza dell’Assunzione della Beata Vergine Maria riscoprendo la bellezza del rapporto con il Signore e Sua Madre. In molti paesi delle nostre Marche vediamo le chiese, che portano il nome dell’Assunta in cielo, illuminate di tante luci, quasi per indicarci e invitarci alla gioia di riconoscerci figli di Maria Assunta in Cielo.
Il dogma dell’Assunzione – proclamato ufficialmente da Papa Pio XII nel 1950 con la costituzione apostolica Munificentissumus Deus – nel suo significato più profondo, è in realtà la festa di una giovane di Nazareth che con il suo grande “sì” ha contribuito a cambiare la storia dell’umanità. La Madonna è salita in cielo anima e corpo in conformità al Figlio suo che ha vinto la morte, permettendo di prefigurare e anticipare la nostra resurrezione che avverrà alla fine dei tempi. Se come Immacolata concezione, ossia concepita senza peccato, Maria ha il ruolo di poter intercedere tra Dio e gli uomini, con la sua Assunzione diventa anche mediatrice tra il Signore e l’umanità, quale estensione naturale dell’opera del Figlio sulla Terra che si era incarnato nel suo seno.
Chi volge lo sguardo a Maria riesce a essere maestro d’amore contro i gretti egoismi e i rancori della nostra società. Ogni uomo, nella sua quotidianità, può comportarsi con amore e giustizia, rispetto e verità contribuendo a costruire un mondo migliore. Ognuno è responsabile dinanzi a chi muore ancora di fame e di malattie curabili; ognuno è colpevole dello spreco di denaro e del lusso sfrenato che toglie il pane, il vestito, il tetto a chi non ha il necessario per sopravvivere; nessuno può far finta di non sapere che contribuisce, nel bene o nel male, alla felicità di chi è stato “condannato” a nascere nei Paesi più poveri del mondo. Troppi sono coloro che vivono nella disperazione, nell’abbandono e nella miseria. Troppi sono quei bambini che non hanno il minimo indispensabile per vivere e crescere… troppi siamo noi, occidentali egoisti a riempirci di tante parole di solidarietà per poi continuare, di fatto, a mantenere un sistema che sfrutta i deboli, incuranti e indifferenti delle tragedie altrui.
La Madonna non è una chiacchierona e ogni Sua espressione – che trova compimento nella preghiera del Magnificat – è di una stringata ed essenziale limpidezza. Attraverso Maria, secondo Papa Francesco, Dio “ha inaugurato una svolta storica, ha definitivamente stabilito un nuovo ordine di cose”; con il Magnificat “profetizza che a primeggiare non sono il potere, il successo e il denaro, ma a primeggiare c’è il servizio, l’umiltà e l’amore. E guardando a lei nella gloria, capiamo che il vero potere è il servizio – non dimentichiamo questo: il vero potere è il servizio – e che regnare significa amare. E che questa è la strada per il Cielo… Il Cielo è a portata di mano, se anche noi non cediamo al peccato, lodiamo Dio in umiltà e serviamo gli altri con generosità”. Il Pontefice, nella Giornata mondiale della gioventù appena trascorsa, ha messo in risalto la figura di Maria che si “affretta” a visitare la cugina Elisabetta.
Questa “fretta”, questo anelito e desiderio di andare incontro all’altro, di soccorrerlo, di far sentire la propria presenza diventi anche il nostro modo di essere e agire. Affrettarci non tanto in modo frenetico dietro le mode del mondo senza concludere nulla… affrettarci a sparlare e giudicare il prossimo magari senza neanche conoscerlo di persona; affrettarci a demolire l’altro per invidia e gelosia… Questi atteggiamenti sono il contrario di quella corsa che hanno invece avuto innanzitutto i Santi per realizzare il Regno di Dio rendendolo già visibile su questa Terra attraverso l’Amore.
* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
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