I colori? Grigio antenna Focara e verde prato scuola Don Bosco

I colori? Grigio antenna Focara e verde prato scuola Don Bosco

di Simonetta Marfoglia
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Sabato 13 Maggio 2023, 06:10

Presto, qualcuno tiri fuori dal cilindro un armocromista per Pesaro e per il sindaco Matteo Ricci dopo che ormai da giorni il dibattito dalla doppia “p” (politico e popolare non sempre coincidenti e sovrapponibili) si concentra sui colori Pantone del grigio antenna Focara e verde prato scuola Don Bosco. Le due sponde cromatiche agli antipodi focalizzano il malmostoso borbottio che sale dai quartieri ribollendo come quelle fagiolate rimaste troppo a lungo sul fuoco. Una serie di basici brusii tanto spontanei quanto improvvisi e serrati da far teorizzare una strategia politica dissimulata dal paradosso della casualità.

Ma tant’è: dopo mesi sonnecchiosi e dormienti dove maggioranza e opposizione si sono rincorse a punzecchiarsi su progetti di ospedali nuovi, ritardi di vecchi palazzetti, sbavature e scollature di cronoprogrammi, ecco servite calde quelle animose proteste dall’anima popolare e trasversale che hanno il potere di smuovere ciascuno, anche il più distratto, a dire la propria. La scorsa settimana nell’arco di 48 ore Pesaro si è risvegliata con un pennone di 30 metri nel cuore del San Bartolo (si, quello stesso parco un gradino sotto il Conero, noblesse oblige, ma comunque celebrato da Dante al Guardian, ça va sans dire ) nonchè con un’ assemblea affollata di quartiere per dire no ai nuovi parcheggi e cemento che sacrificheranno l’area verde della scuola di Villa San Martino e, dato che l’umore era già predisposto, anche per bollare come ecomostro la futura Cittadella del basket e di Casa Vuelle già presentata con orgoglio dal Comune.

Una combo che a tavolino non avrebbe potuto essere studiata meglio. E non c’entra il Nimby, l’acronimo di not in my back yard (non nel mio cortile) sventolato dai seimila del Primo Maggio contro il biolaboratorio a Torraccia (eh sì a Pesaro di questo periodo le proteste vanno forte come i 3x1 ai discount). Piuttosto si tratta di quartieri che chiedono al Comune una maggior condivisione su decisioni apprese dai giornali. Snasata l’aria lo stesso Ricci da buon comunicatore si è ritrovato a dover intervenire mettendoci una pezza e dispensando parole tranquillizzanti dal colle al piano. È stata soprattutto la mega antenna del San Bartolo a far da catalizzatore alle polemiche tanto da essere declinata con una serie di appellativi orifiziali (dal tampax al cotton fioc) che non lasciano spazio a equivoci o conciliazioni sulla sua impattante brutalità. Inciso doveroso: l’ iter autorizzativo è stato formalmente regolare, gli impianti di nuova generazione (in questo caso 5G) a noi esseri interconnessi e digitali sono necessari (in questo caso il ripetitore assicura anche la copertura via mare), ma...

est modus..., se proprio vogliamo appellarci alla mai abbastanza seguita saggezza latina.

Il parco regionale San Bartolo è area protetta, al centro di campagne promozionali e turistiche che evocano tutte le nuances della sostenibilità; possibile che non ci fosse un’altra altura dove collocare il cilindrone (altra carineria neologistica)? Il paradosso è che la diatriba si è infiammata nei giorni di WeNature; l’evento che celebra le peculiarità del parco e che ha consacrato Fiorenzuola, perla dell’Adriatico, come damigella d’onore dei Borghi più belli d’Italia. Così che il parterre de roi di esperti di temi ambientali, mentre discettava di salvaguardia e sostenibilità, si è ritrovato a tu per tu con l’alieno che spuntava al di sopra del campanile della chiesetta storica vista mare, corpo estraneo ma dominante nel trionfo di colori della tarda primavera. Un obbrobrio che in pochi giorni tra petizioni e diffide è riuscito a mettere d’accordo tutti, residenti e non, sulla necessità di trovare una soluzione che salvaguardi borgo e parco. Possibile? A Pesaro ci sono già oltre 50 siti impiantati, altrettanti quelli futuri tra individuati o da cercare in base alle domande presentate nel 2022, nel dettaglio il pacchetto completo del pennone di Fiorenzuola reggerà fino a 6 antenne con 3 parabole e 7 ripetitori, una concessione per 9 anni per un canone di quasi 8mila euro l’anno su terreno pubblico.

Non ci vuole un esperto contabile per far tornare i conti al netto dei contenziosi. Nei mesi scorsi due differenti gruppi di comitati di quartiere, Soria e Montegranaro-Muraglia, sono riusciti a stoppare le super antenne sotto casa. Tuttavia in quei precedenti c’era stato il sì al progetto ma l’installazione non era ancora avvenuta: conciliante buonsenso ha poi fatto deviare i suppostoni nella più anonima zona stazione. Nel caso del San Bartolo l’antenna è stata montata ma non ancora attivata anche se il tempo è agli sgoccioli con gli ultimi sopralluoghi.

Per il momento consoliamoci con un aneddoto dal palazzo di piazza del Popolo dove tra il serio e il faceto si racconta dell’iter bloccato appena in tempo quando ci si è accorti che la richiesta avanzata da un’azienda di telefonia aveva adocchiato niente meno che l’ambitissimo piazzale della Libertà vista mare (e Palla di Pomodoro). Allora sì che anche il fantasma del Villino Ruggeri avrebbe battuto un colpo. Forse non solo uno.

* Caposervizio redazione di Pesaro 

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