È bello rivedere film già visti? Si, ogni volta se ne scopre una parte nuova, aspetti forse trascurati nelle visioni precedenti. Così è stato qualche sera fa per “Indovina chi viene a cena?” Purtroppo, l’occasione della riprogrammazione è stata la scomparsa di Sidney Poitier, l’indimenticabile giovane medico in procinto di sposare la figlia di un agiato proprietario di giornale, interpretato da Spencer Tracy. Un film prodotto nel lontano 1967 dove le discriminazioni raziali erano imposte per legge in vaste aree degli Stati Uniti, e dove presentare un matrimonio misto aveva del rivoluzionario parzialmente attenuato dal lieto fine molto presente nei film dell’epoca.
L’espressione stupita, incredula, impaurita di Spencer Tracy nell’apprendere la scelta della figlia, e la fermezza, la maturità la consapevolezza di Sidney Poitier nel difendere la scelta, restano indimenticabili. In questi anni alcune cose sono cambiate ma le segregazioni raziali restano ancora forti non solo in quella parte del mondo. Nel film ci sono anche elementi di preveggenza, i giovani fidanzati sperano di avere tanti figli e tra questi i futuri Presidenti degli Stati Uniti. E così si è avverato nel 2009 con Barack Obama, nato solo qualche anno prima, nel 1961. Molti film contengono previsioni, visioni che poi si avverano, così è stato anche per un altro capolavoro dello stesso periodo: “2001 Odissea nello spazio” ma di questo ne parleremo in un’altra occasione. Nel frattempo, invito i più giovani a scoprirlo magari attraverso le più note piattaforme streaming. Ma torniamo a Sidney Poitier. Il film mostra forse in maniera semplice ma inequivocabile come trovare soluzioni a problemi complessi con passione, intelligenza e confronto. Tanti sono i problemi che potrebbero risolversi anche oggi con un sano confronto ed un uso intelligente delle conoscenze acquisite.
A partire dalla discussione sulla necessità dell’uso dei vaccini. Occorre aprirsi al confronto anche in questi casi, portando argomentazioni oggettive e una comparazione razionale, sperando nel risultato. La salute è forse il bene primario sancito dalla Costituzione così come il lavoro, anch’esso da difendere con intelligenza e determinazione.
Un confronto democratico che porterà sicuramente ad una scelta condivisa. L’interesse per l’ambiente e la sua salvaguardia è diventato primario anche per l’amministrazione regionale che intende ripresentare la proposta di trasformazione del Parco del Conero da regionale a nazionale. Posizione chiaramente formulata dal Presidente dell’Ente Parco, Daniele Silvetti, durante i recenti stati generali dell’Ente. La salvaguardia del bene naturale porta ad una sua valorizzazione che può accrescere le capacità di attrazione turistica delle Marche. Tutte le Regioni lungo l’intera costa Adriatica vorrebbero un proprio Conero con un mare ai suoi piedi da proteggere e valorizzare, noi unici ad averlo non facciamo nulla per salvaguardarlo. Si pensa di proteggere solo piccoli interessi trascurando le potenzialità economiche che la creazione di un’area marina protetta potrebbe generare. Chissà cosa avrebbe detto Spencer Tracy di fronte ad una situazione di questo tipo? Chissà quale espressione di incredulità avrebbe mostrato il suo volto?
* Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche