Due occasioni per riflettere sui valori di pace e libertà

Due occasioni per riflettere sui valori di pace e libertà

di Sauro Longhi
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Lunedì 25 Aprile 2022, 16:16

È tempo di semina in Ucraina, patate e ortaggi, ed è tempo di salvare il raccolto di grano per la trebbiatura in estate. È tempo di lavoro nei campi in Ucraina, è tempo di fermare la guerra e di imporre la pace. Ieri la marcia ad Assisi, oggi la Festa della Liberazione, due occasioni per riflettere sui valori della Pace e della Libertà, indispensabili e insostituibili. Qualche giorno fa, il Presidente Sergio Mattarella ci ha ricordato che: “Dal “nostro” 25 aprile, nella ricorrenza della data che mise fine alle ostilità sul nostro territorio, viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire”. Il nostro Paese fu liberato dal nazifascismo grazie ad un’azione di popolo che in armi volle cercare e affermare la pace dopo una guerra voluta e imposta dal regime fascista.

Libertà, pace e giustizia garantite e difese dalla nostra Costituzione. L’ideale di pace, Art.11: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. L’ideale della libertà, Art.2: “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti fondamentali dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. L’ideale della giustizia, Art.3: “Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Principi che hanno favorito la costituzione dell’Unione Europea, un trattato non solo economico ma soprattutto di pace, che in quasi 80 anni ha evitato l’insorgere di guerre ed ha garantito lo sviluppo economico e sociale nel rispetto delle differenze culturali, storiche e religiose delle popolazioni che condividono questo progetto. In questi anni si è rafforzata la coesione e la protezione sociale nelle diverse regioni d’Europa, perché si è preferito investire ogni risorsa nella Pace e neanche un euro più del necessario nelle armi.

La Pace non è scontata, va difesa con impegno e sacrificio, cercando equilibri nel confronto con tutti. 


I valori di libertà che festeggiamo oggi, 25 Aprile, devono essere compresi, difesi e tramandati. Esistono tentativi di annullare questo ricordo e di proporne una diversa lettura del tutto sbagliata. Le cerimonie a cui oggi partecipiamo non sono retoriche o prive di significato, sono necessarie e soprattutto utili per ricordare e mostrare ai più giovani gli orrori che i regimi nazifascisti hanno prodotto in Europa, con atti di crudeltà e violenza contro l’umanità inimmaginabili e culminati nella Shoah. Più il tempo ci allontana da quegli orrori e più il ricordo si indebolisce, più prendono spazio le rivisitazioni, le negazioni di ciò che è accaduto. Io ho la fortuna di mantenere vivido il ricordo grazie alle testimonianze dirette dei miei genitori che hanno attraversato questa parte di storia, mentre i nostri figli possono contare solo sul nostro racconto, sul nostro impegno a difesa di quel ricordo, nessuno di noi ha vissuto quei periodi, ha attraversato e combattuto una guerra. Occorre spiegare loro il valore della Libertà, che permette ad ognuno di noi di esprimersi senza sopraffare l’altro.


È tempo di semina e lavoro nei campi in Ucraina. Occorre una proposta su cui costruire la pace e liberare il Paese dall’invasore russo. Tutti parlano di armi, nessuno però prepara la pace. Il conflitto sembra avere solo due risultati: la vittoria della Russia o il contenimento con una guerra infinita che potrebbe trascinarsi anche per molto tempo. All’Unione Europea spetta il compito di produrre una terza via con scelte ed atti concreti che restituiscano all’Ucraina la propria libertà e indipendenza e garantiscano alla Russia la richiesta sicurezza difensiva. Se faremo continuare questa guerra assisteremo al martirio di tanti civili e a nuovi genocidi che ogni guerra si porta dietro. 

* Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche

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