In sei mesi l’inizio del futuro: quando AI sconfigge i batteri

In sei mesi l’inizio del futuro: quando AI sconfigge i batteri

di Giovanni Guidi Buffarini
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Venerdì 2 Giugno 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 07:18

Quando il tempo si contrae. Sei mesi fa, per molti l’Intelligenza Artificiale era giusto una nuova diavoleria (chiedo scusa per il termine tecnico, non mi va di spiegarlo, aprite un dizionario) da testare online una sera che non avevi niente di meglio da fare ed eri stufo dei social. E un’ipotesi di futuro. Futuro magari non remoto, ma neppure così imminente. Sei mesi dopo quel futuro è cominciato. L’Intelligenza Artificiale già incide.

Qualche notizia a supporto, tutte dell’ultima settimana o dieci giorni. Un’immagine del Pentagono in fiamme dopo fantomatico attentato, immagine generata da una AI e rilanciata via social, ha provocato un repentino calo a Wall Street. Ha o avrebbe provocato: va detto che non tutti gli analisti sono propensi ad attribuire alla fotonotizia farlocca la virata degli indici, si sa d’altro canto che durante le contrattazioni gli scarti improvvisi non sono affatto rari. Resta che il Ministero della Difesa si è affrettato a postare una smentita. Creare immagini con la AI è cosa alla portata di tutti, c’è un sacco di app disponibili gratuitamente o per pochi soldi, da Midjourney a Canva a Dall-e 2, e l’elenco si allunga di continuo. Sempre a New York, un avvocato di lungo corso, tal Stephen Schwartz, è incappato in un infortunio micidiale. Durante l’arringa in difesa del suo cliente ha citato alcune sentenze inesistenti. Gliele aveva suggerite il celeberrimo ChatGPT. Ecco che succede a non fare fact-checking. Ancora a proposito di Gippittì.

Il senatore di Azione Marco Lombardo ha pronunciato in aula un discorso generato per intero dal bot conversazionale. E nessuno ha sospettato fosse stato scritto dell’algoritmo, la provocazione è stata rivelata dal senatore medesimo, il che fa sorgere anche qualche perplessità circa il livello di attenzione dei nostri parlamentari quando un collega parla: Gippittì non commette errori di grammatica o sintassi ma (per il momento, sottolineo) non è così difficile da smascherare, scrive piatto come un liceale tanto diligente quanto poco dotato nell’arte di mettere in fila parole in modo che la frase non risulti inodore incolore insapore come l’acqua e pure tiepida. Non Gippittì ma una diversa AI ha generato la prima intervista a Michael Schumacher dopo l’incidente sugli sci: di tutte le notizie false la più sgradevole, una caduta nell’abisso senza fondo del pessimo gusto.

Mentre è vera e bellissima la notizia che a una Intelligenza Artificiale dobbiamo la scoperta di un (possibile) farmaco in grado di contrastare uno dei batteri (Acinetobacter baumannii, se ci tenete) resistenti a tutti i farmaci oggi a nostra disposizione, e i batteri resistenti uccidono 5 milioni di persone all’anno, si stima, ed è numero destinato a raddoppiare entro il 2050, in assenza di contromisure efficaci.

Quanto ha impiegato la AI che ha nome G2Retro per individuare la molecola che potrebbe funzionare? Due ore. Della serie, avvii la AI dopo averla istruita a dovere, e nel tempo di un film quella ha trovato una (possibile, è d’obbligo ribadirlo) soluzione a un problema che gli scienziati da soli avrebbero impiegato mesi se non anni a risolvere, e a costi molto più alti.

La molecola in questione andrà ottimizzata e sperimentata ma è assai promettente, rivelano i ricercatori della (canadese) McMaster University e del Mit di Boston. Mentre altri studiosi sono pronti a scommettere che la AI ci darà una gran mano per affrontare il cambiamento climatico: fornendoci molti più dati molto più velocemente e approntando attendibili simulazioni di scenari ipotetici, per esempio.

Questo è quanto la AI può fare oggi. Domani, un domani che è dietro l’angolo, potrà fare molto di più. «Che tu possa vivere in tempi interessanti», dicono i cinesi: ma come maledizione, non benevolo auspicio, ché i tempi interessanti sono anche complessi, tutto meno che tranquilli. Io che non sono cinese sono contento di vivere un tempo così interessante, in cui l’impensabile diventa realtà, giorno dopo giorno. Con tutti i rischi che ciò comporta: l’Intelligenza Artificiale apre e scenari affascinanti e inquietanti. Ma farne temporalmente a meno, come invocano alcuni apocalittici anche insospettabili (vedi Elon Musk), mi pare non abbia senso.

* Opinionista  e critico cinematografico

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