Maria, povera e rifiutata ma fedele serva del Signore

Maria, povera e rifiutata ma fedele serva del Signore

di don Aldo Buonaiuto
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Domenica 7 Maggio 2023, 05:55

Papa Francesco è tornato a invocare l’intercessione di Maria affinché si fermino le violenze in Ucraina e ha chiesto all’Europa di costruire “ponti di pace tra i popoli” che includano “le differenze e accolga chi bussa alle sue porte”. Il Pontefice, nel mese di maggio tradizionalmente dedicato alla Madre di Dio, ha ricordato anche la richiesta di preghiera che avvenne in Portogallo oltre cento anni fa. Era il 13 maggio del 1917 quando, presso la Cova de Iria, distante poco più di due chilometri da Fatima, tre bambini, che stavano portando a pascolare le pecore, vissero qualcosa di straordinario. A Lucia dos Santos e ai fratelli Francesco e Giacinta Marto, rispettivamente di 10, 9 e 7 anni, apparve una signora “vestita di bianco e splendente come il sole”.

La donna, come riferito da Lucia, aveva il volto caratterizzato da una bellezza indescrivibile, “né triste né allegro, ma serio”, con un tono di “dolce rimprovero”. Le mani giunte erano appoggiate sul petto e rivolte verso l’alto. Le vesti sembravano “fatte soltanto di luce”: una tunica bianca come il mantello, orlato d’oro, che le copriva il capo fino ai piedi. Prima di congedarsi, Maria disse: “Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra”. Il rosario è una delle espressioni più profonde della preghiera. È la contemplazione della Madre dei poveri e del “Povero”, il Servo di Jahvé, Gesù. Maggio rappresenta proprio un tempo speciale per chiedere al Signore le grazie che più ci stanno a cuore e per intensificare, o intraprendere, il proprio rapporto spirituale con la Madre di Dio, una donna cresciuta nella fede attraverso le innumerevoli prove che ha affrontato.

La fede di Maria non è stata solo un dono del Signore ma anche il frutto di una cooperazione piena con lo Spirito Santo che operava in lei, come agisce in ogni cristiano. Nella Vergine questa intensa relazione col Padre Celeste avveniva nella contemplazione dell’azione di Dio, nell’attuazione della Sua volontà, nella consapevolezza della propria nullità al di fuori del Signore. È la comune chiamata ad amare per primi i propri fratelli, nonostante le difficoltà, le incomprensioni, le persecuzioni, le croci che costellano il cammino umano.

In Maria la fede si esplica nell’essere povera, rifiutata, rimanendo però fedele serva del Signore. Tra Maria e Gesù c’era una profonda intesa: “Fate tutto quello che vi dirà” dice Maria ai servi, alle nozze di Cana, nonostante il Figlio di Dio non abbia accolto l’invito di sua madre, in un primo tempo. Maria non lasciava cadere neppure una delle parole di Dio, ma le conservava gelosamente in sé stessa; era permeata nell’intimo dalla Sapienza dell’Onnipotente camminando alla sua presenza.

Nella devozione verso Maria ci sono due estremi ugualmente da evitare: il metodo di chi usa la Madonna per farle dire ciò che gli conviene e la “smemoratezza” di coloro che trascurano le origini mariane della loro fede, tanto sbandierata tanto da far dire all’allora giovane gesuita Bergoglio: “Parlano di religione, ma ignorano Maria. A me sembrano orfani”. Paradossalmente, anche tra certi cristiani, c’è chi prova imbarazzo e persino ostilità per la centralità di una donna interamente umana elevata, per singolare privilegio, a una dignità che la pone per l’eternità accanto al Salvatore della storia. Ad alcuni non piacciono di Maria l’obbedienza, l’umiltà e la capacità di restare sempre nell’alveo della volontà Divina.

Attenzione, perciò, a non ridurre il doveroso ossequio alla Vergine Santa a un atto magico-formalistico, né a trattare la Madonna come un semplice santino. Non avere rispetto del sacro significa violare ciò che di più intimo e prezioso esiste dentro di noi. Vuol dire anche rinnegare le basi fondanti della nostra civiltà. In Ungheria il Papa ha ricordato l’importanza di custodire con fierezza il legame con le proprie radici. Tra queste radici, ha affermato, ci sono i “santi che hanno dato la vita per il popolo, santi che hanno testimoniato il Vangelo dell’amore e che sono stati luci nei momenti di buio; tanti santi del passato che oggi esortano a superare il rischio del disfattismo e la paura del domani, ricordando che Cristo è il nostro futuro”.

* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

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