Ridateci il colonnello Bernacca l’unico antidoto alla meteo-ansia

Ridateci il colonnello Bernacca l’unico antidoto alla meteo-ansia

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Martedì 19 Settembre 2023, 06:30

La nostalgia della sua voce pacata e del sorriso bonario con cui ci consigliava di uscire con l’ombrello o con la sciarpa, oppure di metterci al riparo dai colpi di sole, risalta ancor più in questi giorni in cui abbiamo ricordato i 30 anni dalla sua scomparsa e sul web lo abbiamo rivisto nei filmati ripescati dalle teche Rai. Ma il colonnello dell’Aeronautica Edmondo Bernacca, capostipite dei meteorologi in Tv, ci manca spesso, quasi ogni volta che facciamo clic su uno dei tanti siti dedicati alle previsioni del tempo e ci viene l’ansia di correre a nasconderci in un bunker a prova di uragano, tanto urlate e catastrofiste ci sembrano le evoluzioni del meteo annunciate di lì a poche ore, come se non ci fosse un domani.

Per sapere come vestirci il giorno dopo, o se dedicare la domenica a una scampagnata all’aperto piuttosto che alla visita di un museo, noi boomers, nati negli anni dell’espansione demografica, ci siamo affidati per un ventennio a “Che tempo fa” il programma inventato dal meteorologo Bernacca nel ‘68 e da lui condotto fino alla fine degli anni ‘80 alternandosi con il collega Andrea Baroni, di origini fabrianesi.

Anche se iniziò da capitano e andò in pensione che era generale, per noi resterà sempre il colonnello Barnacca, il pioniere della divulgazione della meteorologia, l’esperto dell’Aeronautica militare che in abiti civili, dallo schermo del televisore, ci spiegava che tempo avremmo dovuto aspettarci per il giorno dopo (al massimo per le prossime 48 ore) e anche perché, aiutandoci a capire termini che allora ci sembravano nuovi come isobare e anticiclone, mentre alle annunciatrici era lasciato il compito di leggere le temperature minime e massime registrate in Italia. Bernacca ci spiegava con il registro del buon senso una scienza complessa. I filmati dell’epoca ci restituiscono, in un rassicurante bianco e nero, la figura di un meteorologo capace di svelare arcani legati alle previsioni del tempo senza mai un accento fuori registro.

«Buonasera - si vede il colonnello in uno dei filmati delle teche Rai -. Penso abbiate osservato con una certa attenzione il barometro di sigla e abbiate constatato come la pressione, nelle ultime 24 ore, ha avuto un aumento notevole. Diamogli un altro sguardo». Siamo lontani qualche era geologica dal brulicare delle app e dei siti meteo che oggi consultiamo come fossero oracoli digitali prima di decidere a che ora portare a spasso il cane o fissare un appuntamento per l’aperitivo.

Da quando Bernacca è andato in pensione, si sono moltiplicate non solo le Tv, ma soprattutto le rubriche d’informazioni meteo, che adesso - nell’era di internet e dell’iperconnessione - si affacciano senza sosta sul display dei nostri smartphone o tablet, promettendo di svelare non solo se domani pioverà nella nostra via, ma anche, già da oggi, che tempo farà a Natale. Una bulimia di previsioni meteo che spesso scatena polemiche. Sia nelle occasioni in cui il tempo poi è migliore di quanto annunciato (pensate agli albergatori che si vedono piovere disdette per un weekend dove poi splende il sole) sia in occasione di fenomeni meteo estremi non previsti da adeguate allerte meteo, come accaduto purtroppo nelle Marche in occasione della tragica alluvione del 15 settembre 2022.

Ridateci in fretta il colonnello Bernacca o almeno - se purtroppo non è possibile - la sua migliore imitazione presente sul mercato dei meteo-divulgatori. Ridateci la sua pacatezza nel parlare di depressioni in arrivo sul Mediterraneo, la sua sobrietà nell’annunciare un brusco mutamento del quadro meteo. Ridateci la sua rivoluzione gentile delle previsioni del tempo, la sua capacità di “bucare” il video senza strepiti, prima che dilaghi inarrestabile quella eco-ansia di cui, già da tempo, anche gli psicologi delle Marche hanno iniziato a cogliere i segnali tra i propri pazienti.

La crisi climatica, spiegava a fine luglio la presidente dell’Ordine regionale Katia Marilungo, sempre più spesso si riflette sulle persone determinando stati di stress, ansia, tristezza ma anche paura per il futuro che porta a rinviare importanti progetti di vita. È l’eco-ansia, disturbo psicologico legato all’attuale condizione dell’ecosistema, ai cambiamenti climatici, ma probabilmente dovuto anche a un certo modo di diffondere le previsioni del tempo.

«Ci sono giovani - parola degli psicologi marchigiani - che tendono a sospendere varie progettualità di vita, come trasferirsi per motivi di lavoro, acquistare una casa, programmare vacanze e addirittura mettere al mondo figli perché in balia dell’ecoansia». Ridateci un colonnello Bernacca, prima che sia troppo tardi.

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