Il Covid può sembrare alle spalle: guai a pensare al tana liberi tutti

Il Covid può sembrare alle spalle: guai a pensare al tana liberi tutti

di Sauro Longhi
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Lunedì 4 Aprile 2022, 05:40

A nascondino l’ultimo bambino rimasto in gioco, nel momento in cui riesce a raggiungere la tana, può liberare tutti i tanati dichiarando “tana libera tutti”. Speriamo che dal primo aprile con la fine dello stato di emergenza non si pensi di aver fatto tana e di essere tutti finalmente liberi dal Covid e dalle misure che ci siamo dati per contrastarne la diffusione. Si tende a identificare la scadenza dello stato di emergenza con la fine della pandemia, purtroppo non è così. I contagi seguitano ad aumentare e nuove varianti continuano ad arrivare. Con l’ultima, altamente trasmissibile, un positivo può contagiare in media altre 25 persone. Sempre il primo aprile a Shanghai per poche centinaia di casi è stato attivato un lockdown totale che coinvolge oltre 16 milioni di residenti.

La Cina ha seguito una strada diversa dalla nostra, non hanno puntato alla vaccinazione, sono ad una copertura vaccinale per gli anziani ferma al 50%, ma cercano di raggiungere e mantenere la condizione di zero contagi. Pertanto, all’insorgere di un contagio, attivano il lockdown e praticano test molecolari per tutti per monitorarne la diffusione. Una soluzione che da noi non potrebbe funzionare per tante ragioni, soprattutto di tipo organizzativo e culturale. Con la variante Omicron, la Cina sta vivendo la peggiore ondata di infezioni dall’inizio della pandemia, sebbene i numeri siano ancora bassi. Il blocco di Shanghai è il test più importante dell’approccio “zero-covid” che il governo cinese vuole sperimentare per spegnere il virus. Nel mondo occidentale si prova a convivere con il Covid grazie ai vaccini, che ne riducono la diffusione e gli effetti una volta contagiati. Abbiamo acquisito maggiori conoscenze, più farmaci e, speriamo, nuovi vaccini per contrastare con più efficacia le prossime varianti. Dobbiamo continuare a mantenere molta attenzione e praticare comportamenti prudenti altrimenti si rischierà di perdere le sicurezze raggiunte.

Di fronte ai nuovi drammi che la guerra in Ucraina mostra ogni giorno, si potrebbe pensare, sbagliando, che il virus non sia poi così pericoloso e dannoso, dimenticando le tante perdite di vite umane, quasi 160 mila, poco meno di 4 mila nelle Marche e quasi mille nell’ultima settimana, di cui 25 nelle Marche.

Grazie ai vaccini, preparati in pochissimo tempo, frutto di uno sforzo senza precedenti della ricerca scientifica, si è riusciti a riprendere in sicurezza tutte le attività sociali ed economiche. Dopo il primo anno, con l’arrivo dei vaccini si sono recuperate gran parte delle capacità produttive perdute, con un significativo balzo in avanti, soprattutto in Italia e nelle Marche. Non dobbiamo perdere questa capacità, altrimenti con le pressioni internazionali sui costi dell’energia e delle materie prime, la ripresa della pandemia porterebbe il Paese in una crisi economica e sociale senza precedenti. I vaccini sono ancora gli unici strumenti per difenderci dal Covid, resta da convincere i quasi 7 milioni di italiani non vaccinati a farlo, completando i cicli previsti. Non devono pensare che con la fine dello stato di emergenza non sia più necessario. Il risultato è stato ottenuto perché ci siamo vaccinati in tanti e di fatto abbiamo protetto anche chi non l’ha fatto.

Basterebbe seguire le 4 raccomandazione della Fondazione Gimbe: completare il ciclo vaccinale con 3 dosi; continuare ad indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso, all’esterno in condizioni di assembramento e quando si è a contatto con persone fragili; eseguire il tampone in caso di sintomatologia compatibile con Covid-19; rispettare l’isolamento in caso di positività. Quattro semplici regole che se adottate da tutti terranno lontano il Covid e ci permetteranno di affrontare in tranquillità la prossima estate e soprattutto il prossimo inverno. Da bambino, nelle luminose serate di maggio che precedevano l’estate, eravamo in tanti a giocare a nascondino, io cercavo il nascondiglio più sicuro per essere l’ultimo e liberare tutti, soprattutto i più piccoli che erano i primi ad essere tanati, così cerco di fare oggi, condividendo esperienze e conoscenze per chi deve essere ancora liberato. 

* Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione  Facoltà di Ingegneria Università Politecnica delle Marche

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