Cheddira ai tempi della Sangiustese

Aspettiamo l’ultimo atto, mai più un Mondiale così

di Giovanni Guidi Buffarini
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Venerdì 16 Dicembre 2022, 06:10

Cose notevoli dei Mondiale agli sgoccioli secondo uno spettatore che un po’ ha seguito e un po’ no, e sempre con i Cosiddetti in rotazione frenetica, ché un Mondiale senza l’Italia - e son due di fila -, senza maxischermi nelle piazze e caroselli post-vittoria anche di poco conto, senza discussioni perché il nostro Ct abbia mandato in campo Tizio e non Sempronio, senza urla simultanee da tutti gli appartamenti per un gol segnato o un gol mangiato, un Mondiale così mai più, eh.

1) Gli orgasmi multipli di Lele Adani di fronte alle prodezze di Leo Messi, capace, secondo il commentatore, di “dribblare anche i cammelli”, di “elargire amore” a ogni giocata (i croati di tante amorose elargizioni avrebbero fatto volentieri a meno, suppongo), “Maradona da lassù” ispirandolo. Non oso immaginare quali pirotecnie verbali Adani ci avrebbe elargito domenica, fosse toccato a Bizzotto e a lui raccontare la Finale. L’ultima partita di Messi in nazionale fra l’altro, l’ultima occasione di mettere mani sulla coppa più prestigiosa. Non lo sapremo mai, la Rai avendo scelto la coppia Rimedio - Di Gennaro. Un po’ mi dispiace (ma i miei timpani, loro festeggiano) 2) Luka Modric. Tutti sanno perfettamente che tutte le azioni della Croazia passano dal suoi piede sopraffino, e nessuno mai che sia riuscito a tagliarlo fuori dal gioco. Anche oggi che ha 38 anni. Una mobilità pazzesca, e una intelligenza calcistica con pochi paragoni: nella storia.

3) Deschamps spieghi al formidabile Mbappé che se vuol giocare esterno qualche corsetta in copertura deve pur farsela, sennò da quella parte la difesa va in difficoltà. 4) Cristiano Ronaldo, o del tramontare nel modo peggiore. Quando la tua squadra segna festeggi, punto. 5) Bounou portiere marocchino. È fatto di carne e ossa o di caucciù? Bisognerebbe misurarne il Grado di Allungabilità, vedi rigore parato a Busquets. Spiace che su Theo Hernandez sia uscito malissimo, timido e poco consapevole, si direbbe, di dove fosse la porta. 6) Il Marocco, che bella squadra. Compatta, atletica, con qualche elemento di buona tecnica. E difensori picchiatori. Peccato non abbiano un centravanti di alto livello, sia detto con rispetto per il “loretano” Cheddira.

7) In generale, le squadre asiatiche, nordamericane e africane si son comportate bene, squadre toste. 8) Con una eccezione: il Qatar.

L’ho visto solo contro l’Ecuador e mi è bastato. L’Ecuador sembrava il Brasile degli anni buoni. È stato un Mondiale a 23 squadre, e una di imbucati. 9) Che tristezza vedere il Brasile chiudersi a protezione del golletto di vantaggio contro i croati. Il Brasile esiste per ballare football dal primo minuto all’ultimo. Se non lo fa, se tradisce se stesso, è giusto che perda e che Neymar si sciolga in lacrime consolato dal figlio di Perisic (la scena toccante di questo mese). 10) Che squallore alcune partite della terza giornata della fase a gironi: dall’inconfondibile odor di biscotto. Quarant’anni fa in Spagna, la farsa Germania - Austria indignò tutti. Oggi si biscotta a tutto spiano, solo che lo si fa in modo meno sfacciato, e quasi tutti fingono di non vedere.

11) Giù il cappello davanti agli iraniani che prima di affrontare gli inglesi si sono rifiutati di cantare l’inno per protestare contro il regime. 12) Per la serie: uniformità di giudizio, chi era costei? L’arbitro di Argentina-Olanda ha ammonito chiunque, di norma per futili motivi. L’arbitro di Francia-Marocco ha consentito a Dari di legnare Mbappé - inclusa entrataccia piede a martello su caviglia - senza battere ciglio, è già tanto abbia fischiato. 13) Ogni frase uscita dalla bocca del capo Fifa Infantino è incommentabile, dunque mi astengo. 14) Una domanda che non riesco a togliermi dalla testa. Cosa se ne faranno da lunedì i qatarioti di quegli stadi pure con l’aria condizionata? Della serie: cattedrali nel deserto sporche del sangue degli schiavi che le han costruite. 15) Non ci resta che assistere all’ultimo atto sperando sia una grande partita, le premesse ci sono. E finalmente archiviare ‘sti Mondiali senza Italia, ‘sti Mondiali che mai più. 16) E prepararsi agli sviluppi del Qatargate. A naso, lo spettacolo è appena cominciato e sarà pirotecnico, più dei peana di Adani a Leo Messi.

* Opinionista e critico cinematografico

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