Tra Leoni, Orsi e piattaforme ecco il meglio del 2022 al cinema

Tra Leoni, Orsi e piattaforme ecco il meglio del 2022 al cinema

di Giovanni Guidi Buffarini
4 Minuti di Lettura
Venerdì 30 Dicembre 2022, 06:05

Fine anno, tempo di bilanci, riepiloghi, di liste e classifiche e premi. Qui di seguito, la selezione più prestigiosa di tutte, “Il meglio (e non solo il meglio) del cinema al cinema secondo il Buffa”. Altro che gli Oscar e gli European Awards, altro che le Palme e i Leoni e gli Orsi e i Giaguari e i Coguari d’oro e d’argento. L’elenco che conta davvero è questo, punto e basta. Dato che è lungo, vado dritto al punto. Premio Io Ve le Buco Quelle Piattaforme: a quegli spettatori che si ostinano a non tornare in sala anche adesso che ci si può andare smascherati. C

osa state a fare a casa? Ci si diverte sempre, al cinema, anche quando il film vale poco. E la casa la ritrovate, tranquilli: non si muove. Occhio che sono già parecchio alterato causa vostra latitanza: non cercate guai, schiodate le terga dal divano, marsch. Miglior Attore, il Gatto di Pallas nel documentario “La pantera delle nevi”. Una palletta di pelo col muso più arcigno che immaginar si possa. Da stronzo vero, fatto e finito. Un’apparizione indimenticabile, entra in campo lui e tutto il resto scompare. E attacchi a ridere come di fronte ai comici eccelsi. Pallas: il nuovo Keaton, non scherzo. Miglior Ovino, in una stagione in cui ho perso il conto dei film con le pecore (e lo schermo è stato invaso pure dalle capre e dai lanosi chenesò): il protagonista di “Lamb”.

L’agnellino indossa il maglioncino, cammina eretto, a tavola siede composto, dorme nel lettino, bela soave. Menzione Speciale Caprina alla bestia gigante di “Thor: Love and Thunder”. Bela niente affatto soave, e c’è chi sarebbe tentato di ucciderla per preservarsi i timpani. Ma è un regalo di Zeus (se ben ricordo), sgozzarla sarebbe bestemmia. Tenerla in vita si rivela mossa vincente: l’orrendamente belante è decisiva nella battaglia. Più Impressionante Interpretazione Umana: Hanna Schygulla, in “The Fassbinder Story”. Ricorda il suo rapporto intensissimo, affettivo e professionale, con il grande maestro: il volto illuminato da un sorriso di beatitudine. Passa quindi a raccontare di quella volta in cui lui le mancò di rispetto, e lei lasciò il film: il sorriso è lo stesso. Poi dice una cosa tipo “andai a trovarlo sul set di “Querelle”, gli portai delle rose e capii che non gli restava più niente da vivere”: sorridendo uguale.

Mi fa terrore, Hanna Schygulla. Qualcuno le offra la parte di una serial killer in un thriller grondante sangue. Sarebbe perfetta. Il premio Che Me Ne Faccio Di Una Vita, Le Voglio Tutte va a Michelle Yeoh che nel magnifico, originalissimo “Everything Everywhere All at Once” ha infiniti doppi nell’infinito Multiverso, infiniti destini, ma sempre Jamie Lee Curtis fra i piedi, arcigna quasi quanto Pallas.

La Più Grande Soddisfazione del 2022 me l’ha procurata il (mirabile) colpo di spada che recide il capo di Monica Bellucci in “Memory”. La diva nostrana fino a quel momento aveva cantilenato ogni battuta riuscendo più molesta della capra spietata urlatrice di cui sopra. Premio Cedroni & Uliassi Spostatevi: ai pasti consumati con sommo godimento in “Bones and All” di Guadagnino. Il cannibale veterano alla cannibale ragazzina: “Vedo che non mangi da parecchio. Vai di sopra, c’è una vecchia”. Non è ancora morta, e per l’affamata ragazza è un problema. Si fa presto a risolverlo. La Citazione Più Spericolata dell’anno sta in “Chiara” di Susanna Nicchiarelli.

Le ragazze desiderose di unirsi alla comunità di San Francesco rifanno tal quale la camminata del Mucchio Selvaggio. All’arrivo non vengono uccise come gli eroi di Peckimpah ma menate forte sì (da un padre contrario alla scelta della figlia, non dal Poverello & Seguaci). Premio Coi Dettami Del Politicamente Corretto Siamo In Regola: “Strange World” della Disney. Il protagonista adolescente è nero e gay, il cagnetto di famiglia ha tre zampe, l’ambientalismo non concede scampo. Soprattutto, ogni sequenza culmina in una virtuosa predica. Infine, il Miglior Film. “Licorice Pizza”. Perché va di corsa, e la vita è bene correrla e non trascinarla. Non mi resta che augurarvi buon 2023 e buon cenone. Senza vecchia nel piatto, se posso darvi un consiglio culinario. Cruda o cotta, il Codice Penale ne scoraggia con vigore il consumo. Atteniamoci al cotechino.

* Opinionista e critico cinematografico

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