Camminiamo tutti insieme, mai più scartati del mondo

Camminiamo tutti insieme, mai più scartati del mondo

di don Aldo Buonaiuto
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Domenica 15 Gennaio 2023, 06:00

La Comunità Papa Giovanni XXIII, molto attiva nella nostra regione Marche, ha avuto un incontro straordinario con il Santo Padre. Ieri mattina eravamo nella sala Paolo VI in Vaticano provenienti dalle Marche e dalle altre regioni italiane. Erano presenti anche delle rappresentanze da quei Paesi dei cinque continenti dove operiamo. Abbiamo avuto il dono, in un’udienza privata, di portare i piccoli, i bambini, quelli che il Papa definisce gli scartati da questo mondo. Loro sono per noi le perle preziose, delle persone meravigliose.

È bello stare insieme come un unico popolo perché quando si cammina non è semplice avere lo stesso passo, c’è chi è più veloce, chi rallenta e chi si ferma perché non ce la fa più… Il Signore, invece, ci chiede di camminare tutti insieme e tracciare una strada che ci porta sempre più vicino a lui. I bambini e i ragazzi hanno posto delle domande al Pontefice e lui, con la sua forza e nel modo diretto che lo contraddistingue, ha risposto ai loro interrogativi. L’incontro con il Papa per noi è stato un invito e una conferma nel continuare a camminare nella strada della fede e dell’accoglienza perché qualsiasi piccolo che soffre riceva sempre un supplemento di amore.

«Quel bambino o quella bambina ha dei problemi - ha affermato Papa Francesco - però è sempre sorridente. Come mai? Perché si sente amato, amata, si sente accolto, accolta, così com’è. Il sorriso è un fiore che sboccia nel calore dell’amore». «Grazie a don Oreste (Benzi) per aver dato vita alle case famiglia - ha continuato -. La famiglia è il luogo dove curare tutti, sia le persone accolte che quelle accoglienti, perché è la risposta al bisogno innato di relazione che ha ogni persona». I piccoli hanno consegnato al Papa un dono speciale: un libro con un centinaio di disegni e letterine che arrivano da bambini italiani, ma anche da Cina, Thailandia, Francia, Bangladesh, Cile e Zambia. Ci sono disegni che li rappresentano con le loro famiglie e case famiglia; altri che mostrano la paura della guerra; altri che ritraggono Papa Francesco come un supereroe. Paolo Ramonda, responsabile generale della Giovanni XXIII, ha illustrato al Pontefice le diverse attività a favore degli “ultimi” in cui la Comunità è impegnata.

«Santità, il buon Dio ha creato la famiglia - ha espresso Ramonda - è l’invenzione più bella che ci sia, perché piccoli, giovani, anziani, tutti assieme possiamo crescere e forse anche camminare insieme verso la casa del Padre.

Tanti di noi sono in carrozzina come lei e ben comprendiamo la Sua sofferenza e preghiamo per Lei, perché il buon Dio le doni tanta salute. Speriamo tanto che taccia il rumore delle armi e soffi il vento dell’educazione e della gentilezza, del dire grazie, scusa e per favore. Grazie di cuore Papa Francesco perché ci ha insegnato che non ci si salva da soli ma insieme!».

Alle nuove generazioni si presentano due modelli di vita: da una parte quello che invita ad avere il coraggio di compromettersi e di sapersi battere a favore del bene; dall’altro quello di un sistema “antipersona”, ossia una costruzione ben studiata per ridurre l’essere umano a una cosa senza anima. Troppo spesso si resta attirati dalle insistenti “voci” di chi trasforma gli altri in oggetti da usare e gettare, utili solo per soddisfare i propri bisogni piuttosto che come persone uniche e irripetibili da apprezzare e amare.

La via della condivisione costringe tutti a cercare soluzioni nuove, più umane, per cambiare radicalmente i principi che regolano questa società. Attingendo dalla Parola di Dio e ricordando che «la pietra scartata dai costruttori è divenuta testata d’angolo», è possibile comprendere come il contatto con persone diverse, spesso allontanate da tutti, aiuti a lottare contro ogni forma di egoismo. Si vede così, in maniera lampante, che esistono equilibri differenti da quelli basati unicamente sulla logica del profitto. Dalla relazione con gli altri si riscopre qual è la vera gioia: essa sgorga sempre da dentro, dal cuore, dalle fonti dell’anima dove abitano pensieri e sentimenti che danno senso all’esistenza. E sprizza fuori per coinvolgere, rallegrare e moltiplicarsi!

* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

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