Una sana passione per la bellezza contro i beni illusori del mondo

Una sana passione per la bellezza contro i beni illusori del mondo

di don Aldo Buonaiuto
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Lunedì 5 Giugno 2023, 07:26

“Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto”, insegnava il cardinale Carlo Maria Martini. La Chiesa è “madre e maestra”, secondo la definizione di San Giovanni XXIII nell’enciclica “Mater et Magistra”. In un tempo sempre più complesso e carico di insidie, la missione dei genitori comporta responsabilità quanto mai elevate e fondamentali nella crescita, sviluppo e autonomia dei figli. Per il centenario della nascita dell’educatore don Lorenzo Milani è risuonata l’esortazione di Papa Francesco a prendere esempio dal priore di Barbiana in modo da aprire ai giovani “la strada alla piena cittadinanza nella società”.

Formare le nuove generazioni significa, infatti, dare loro gli strumenti valoriali e culturali necessari a orientarsi, motivando e permettendo di scoprire il proprio sentiero nella vita che, una volta trovato, non verrà più abbandonato. I principi della fede, ha scritto il Pontefice, “lungi dal trasformarsi in motivo di conflitto e di contrapposizione all’interno della convivenza civile”, possono e devono risultare vivibili e appetibili anche per gli altri. Con il “maggior consenso e concordia possibili”. Così da motivare in profondità “l’impegno per la giustizia e per la solidarietà”.

Ecco il servizio pastorale al bene comune sulle orme della “Gaudium et Spes”. L’impegno, quindi, non può che essere a 360 gradi passando anche attraverso la diffusione di una cultura della famiglia e della vita nella società al fine di agevolare proposte utili alle politiche pubbliche. È quanto si prefigge il Papa lanciando il Family Global Compact, promosso dal Dicastero laici, famiglia e vita e dalla Pontificia accademia per le scienze sociali, con la collaborazione del Centro internazionale studi famiglia. Il Family Global Compact, alleanza tra università e centri di ricerca a livello globale, è il coronamento di un lungo percorso avviato quasi dieci anni fa, nell’ottobre del 2013, con l’annuncio del doppio Sinodo sulla famiglia poi confluito nel 2016 con la pubblicazione di “Amoris laetitia”.

È altresì un arricchimento delle conoscenze per adeguare il servizio che la Chiesa rende alla famiglia dal punto di vista spirituale, pastorale, culturale, giuridico, politico, economico e sociale.

Papa Francesco ha osservato che “in questo tempo di incertezze e di carestia della speranza” è necessario aiutare i giovani “ad apprezzare il matrimonio, la vita familiare con le sue risorse e le sue sfide, la bellezza di generare e custodire la vita umana”. L’impareggiabile dono dell’esistenza, troppo spesso svilito, oltraggiato e addirittura annientato, va preservato in tutte le sue forme e condizioni, anche quando è debole.

«Chiesa e istituzioni – ha affermato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana – devono collaborare per offrire ai più fragili un progetto di vita stabile e attento alle diversità». Durante un recente convegno, organizzato dal Servizio per la pastorale delle persone con disabilità della Cei, il porporato ha ribadito l’importanza dell’unità in tutti i settori della collettività per affrontare queste tematiche: per la comunità ecclesiale “il ‘noi’ è costitutivo, non opzionale”, è un “noi” che significa famiglia, fraternità perché “non dobbiamo lasciare solo nessuno”.

Accoglienza, riconoscimento, fiducia e solidarietà sono le parole-chiave che stanno alla base del doveroso sostegno alle diverse categorie di emarginati rispondendo con la “cultura dell’inclusione” a quella “dello scarto”. Pensiamo, ad esempio, alla stupenda testimonianza di quelle famiglie che scelgono di rigenerare i figli nell’amore diventando case-famiglia. In esse il padre e la madre accolgono, oltre ai propri figli naturali, i bambini con gravi disabilità e disagi, quelli che nessuno vuole, e si rendono aperti anche a quelle persone sole e abbandonate che vivono ai margini della società. La sfida a cui sono chiamati tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà è riuscire a infondere una sana passione per la bellezza di ogni vita senza essere complici di un mondo in cerca di beni illusori che sembra aver smarrito il senso della dignità.

* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII 

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