L’occasione della Quaresima e la sofferenza dell’Ucraina

L’occasione della Quaresima e la sofferenza dell’Ucraina

di Don Aldo Buonaiuto
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Domenica 6 Marzo 2022, 10:10

«Preghiera, carità e digiuno non sono medicine solo per noi, ma per tutti: possono infatti cambiare la storia, perché sono le vie principali che permettono a Dio di intervenire nella vita nostra e del mondo. Sono le armi dello spirito». È il tweet che Papa Francesco ha postato nei primi giorni della Quaresima 2022, appena iniziata con il mercoledì delle ceneri. In questo “tempo forte” la Chiesa soffre per la terribile situazione dell’Ucraina dove il dramma dei morti e dei feriti si unisce a quello dei rifugiati, almeno 1 milione e 200mila persone scappate dal Paese dopo l’invasione della Russia dello scorso 24 febbraio. Gli operatori umanitari riferiscono che la gente è fortemente provata e gli uomini accompagnano mogli e figli fino alla frontiera per poi tornare indietro.

Da Kiev, in una pausa dalle bombe, l’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, Sviatoslav Shevchuk, ha scritto: “Impariamo ad amare in questo periodo tragico. Non permettiamo all’odio di imprigionarci, non usiamo il suo linguaggio e le sue parole”. Durante il rito dell’imposizione delle ceneri, dalle origini antichissime, i sacerdoti di tutto il mondo hanno ripetuto le parole «Convertiti e credi al Vangelo» oppure la frase «Ricordati che sei polvere e in polvere tornerai». Non è un atto formale e folcloristico, ma un modo per riconoscere di essere “humus”, umili creature tratte dalla Terra e non onnipotenti creatori di noi stessi. La cenere è il segno della debolezza e fragilità umana. Questo residuo diventa fondamentale grazie alla presenza di un Dio che ama plasmare le sue creature con il suo soffio vitale. Tale composizione rende visibile l’immagine e la somiglianza all’Autore dell’esistenza. Ogni uomo ha bisogno di sentire e di toccare questa cenere, al fine di gustare la bellezza dell’essere persona andando oltre la corporeità. Nell’antica prassi penitenziale la celebrazione delle ceneri era un appuntamento dove il penitente veniva chiamato a pentirsi pubblicamente rinnovando il proprio impegno di conversione verso il Signore. La Chiesa rivolge ai fedeli di ogni tempo e di ogni luogo un invito forte, chiamandoli a incarnare il mistero pasquale nella loro esistenza.

Questi quaranta giorni dovrebbero essere vissuti, soprattutto da parte di quanti si professano credenti e cattolici, come un forte bisogno spirituale di intensificare un rapporto con il Signore che talvolta viene trascurato e accantonato. Il grande dono del Sacramento della riconciliazione è il primo passo da compiere affinché il maligno ingannatore e tentatore non venga a togliere al fedele questa opportunità di conversione, cambiamento di vita.

La Quaresima è anche un’occasione significativa per recuperare un sano dialogo e confronto all’interno della famiglia che spesso vive all’insegna della fretta e della superficialità. E così il digiuno, oltre a rappresentare una piccola privazione dal cibo, può diventare concretamente anche una rinuncia a quei mezzi, come la televisione, gli smartphone e i social network che, in diversi casi, hanno la capacità di isolare la persona dal proprio contesto vitale impedendo un vero incontro con l’altro. L’elemosina non è solo il gesto stizzito di gettare frettolosamente qualche spicciolo verso un povero, come quasi sempre accade, ma può divenire davvero il modo per compiere un’opera di autentica carità, offrendo un pasto caldo a un anziano, a un clochard, a qualcuno solo e abbandonato che desidera un po’ di attenzione e affetto.

La preghiera, contatto cuore a cuore con il Creatore, da momento sporadico e quasi meccanico della giornata, si può trasformare in un appuntamento importante da vivere tutti insieme nella famiglia. Trovare un po’ di spazio per mettersi davanti a Gesù dà un senso all’esistenza umana e al suo futuro aprendo a una speranza nuova che non delude: la vita eterna. Gesù è il Salvatore di ogni individuo, dai rifiutati della società, dai poveri più poveri a quanti sono malati di onnipotenza e si ergono a manipolare le sorti dell’umanità. Grazie a Lui, gli spazi aridi e desertici dell’indifferenza e del risentimento potranno essere finalmente colmati per permettere alla giustizia e alla pace di trionfare.

* Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII

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