La notizia è grossa e tuttavia, sui mezzi di informazione, ha ottenuto meno risonanza di un qualsiasi tafferuglio fra i concorrenti del Grande Fratello Nip - Ssd (Not important people - Siamo seri, dai). Urge correggere il tiro, ribadendola. La notizia è la seguente. Quest’anno, i virus influenzali consueti non ci stanno. Spariti. O quasi. Scrive l’Organizzazione Mondiale della Sanità: «L’attività influenzale è a livelli inferiori alle attese per questo periodo dell’anno». All over the world. E in Italia? L’Istituto Superiore di Sanità, rapporto InfluNet, comunica quanto segue. «Nella seconda settimana del 2021, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali è a un valore pari a 1,5 casi per mille assistiti». A gennaio 2020, i casi erano 8,5: diminuzione dell’82%. Un tracollo per i poveri virus tradizionali. Solo in parte causato dalla campagna vaccinale. Doveva essere imponente: ma ci si è scontrati con la scarsità delle dosi di siero. No. Se nasi gocciolanti e starnuti a catena e normali febbri sono una rarità, il merito va al distanziamento cui Sars-Cov-2 ci costringe E a lei: alla mascherina. La mascherina. Oltraggiata in ogni modo, la scorsa estate. Degradata a polsino per tennista della domenica, a fasciatura per gomito non dolente, a reggimento impregnato di sudore. Diffamata. «Attenzione, vi avvelena. Chi la indossa respira la propria anidride carbonica» (fatto non così grave, si direbbe: o la vita media d’un chirurgo si attesterebbe sui 40 anni o giù di lì). Indicata come l’oppressore: lei, l’umile e benefica mascherina, non il virus. Le dobbiamo delle scuse. E il riconoscimento esplicito delle sue molte virtù. Mica solo in funzione antivirus, i vecchi come l’orrendo nuovo da cui i vaccini ci libereranno, e vedano di fare in fretta. Ora che il termometro si avvicina non di rado allo zero, la mascherina tiene il naso al caldo. Non mi sembra servigio da poco, credo a nessuno piaccia passeggiare con un blocco di ghiaccio piantato sul volto. Motivo di gratitudine ancor maggiore: Mascherina smorza, quando non riesce ad annientare del tutto - ad impossibilia nemo tenetur - l’altrui fiatella. Quando il fiato esiziale è il tuo, indossare la mascherina segnala il problema nel modo il più chiaro possibile.
*Critico cinematografico ed opinionista