«La legge di bilancio 2020, contiene tra le altre cose - spiega il tributarista - la revisione dei tributi locali relativi alla occupazione di suolo pubblico ed alla pubblicità. Dal 2021, tutto questo sarà sostituito da un nuovo prelievo, denominato Canone patrimoniale di concessione, autorizzazione o esposizione pubblicitaria. Gli enti locali dovranno emanare appositi regolamenti per disciplinare in dettaglio - entro i limiti stabiliti dalla legge - l'applicazione del nuovo canone».
Per occupare suolo pubblico, ma anche per esporre un'insegna, i cittadini - ad esempio per un'impalcatura che potrebbe servire a ristrutturate la facciata dei palazzi, ora che c'è un apposito bonus facciate - e i titolari delle attività che utilizzano spazi pubblici dovranno chiedere apposita concessione o autorizzazione all'occupazione o alla diffusione di messaggi pubblicitari, e pagare contestualmente il relativo canone. In questo caso le norme prevedono anche sanzioni pesanti, con multe e rimozione delle occupazioni e pubblicità abusive. Per ora non ci sono problemi, ma il diavolo sta nei dettagli e nel 2021 si palesa il nuovo rischio che sollecita.
«Le regole di riferimento del nuovo canone non si differenziano sostanzialmente da quelle ancora in vigore per tutto il 2020. - afferma l'avvocato Pizzonia - Emerge però una differenza non di poco conto.
Il nuovo canone, come il vecchio del resto, si applica anche alle cosiddette occupazioni del soprasuolo, cioè sull'ombra che i manufatti privati proiettano sul suolo pubblico. Se non che, ed è qui la novità, nelle nuove disposizioni non è stata riprodotta l'esclusione dal pagamento per l'ombra proiettata da balconi, verande e simili, fino ad oggi espressamente prevista dalla legge». La conclusione, per il tributarista, è chiara: «Ne dovrebbe conseguire che, a meno di interventi correttivi, dal 2021 i comuni potranno tassare con il nuovo canone anche l'ombra che balconi, verande e simili proiettano su suolo pubblico».(ANSA).