Riforma scuola: prof scelti dal preside
scatti salvi, 200 mln per merito dal 2016

Riforma scuola: prof scelti dal preside scatti salvi, 200 mln per merito dal 2016
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Giovedì 12 Marzo 2015, 20:37 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 15:55
ROMA - Via libera del consiglio dei ministri al disegno di legge sulla scuola. Una riforma le cui novità sono state illustrate da Renzi in 10 punti. «Siamo riusciti dopo una lunga discussione a trovare un buon clima dentro il cdm, ora la palla al Parlamento, un testo realizzabile abbastanza rapidamente se il Parlamento lavorerà con il senso dell'urgenza», ha detto il premier sottolineando che «la buona scuola mette al centro lo studente e i suoi sogni di essere anzitutto un cittadino».



Scatti salvi, 200 milioni per merito «Abbiamo scelto di mantenere gli scatti di anzianità per i professori, ma con una cifra aggiuntiva sul merito. Le modalità su cui ciascuna scuola premierà saranno decise dal preside», ha spiegato Renzi, aggiungendo che sono stati messi in campo 200 milioni dal 2016.



Prof scelti dal preside Tra le novità più rilevanti della riforma il fatto che «il preside sceglierà gli insegnanti dentro un albo, là dove c'è spazio che si libera. Il preside sceglie dentro l'albo dei docenti e individua la persona più adatta senza automatismi». E ancora:
«La scelta dell'organico funzionale porta a superare il meccanismo delle classi pollaio», ha detto Renzi.



Cv on line Le scuole metteranno on line i curricula dei professori e i bilanci delle scuole. «Non bisogna aver paura della trasparenza», ha detto il presidente del Consiglio.



Stop ai supplenti «Non ci saranno più i supplenti», ha confermato poi il premier, aggiungendo che il «primo anno sarà di transizione»: la figura del supplente sparirà «per quasi tutte le classi di concorso già dal primo settembre 2015, ma non per tutte perché le graduatorie a esaurimento non coprono tutte le classi di concorso». «Il meccanismo è tale per cui ogni scuola, entro una determinata data, farà un piano strategico della scuola che includa offerta formativa e fabbisogno».



Dopo la presentazione del piano, che sarà «verificato dagli uffici competenti del ministero, ciascun preside avrà a disposizione un tot di insegnanti, non solo per le cattedre, ma anche per lavorare a singoli progetti, come un progetto europeo o per l'alternanza tra scuola e lavoro. È un meccanismo - sottolinea - in cui la squadra dei prof che gestisce la scuola va oltre il numero delle cattedre e il preside come un allenatore, avrà la possibilità di individuare chi mettere in cattedra a inizio anno ma nel momento in cui qualcuno si ammala o un'insegnante resta incinta e aspetta un bambino, non si va alla graduatoria provinciale ma all'interno dell'organico funzionale: si supera questo meccanismo».




La carta dei prof «Ogni anno - ha detto Renzi - un professore potrà spendere 500 euro solo per spese di natura culturale, un libro per approfondire o andare a teatro». Previsti anche cinque per mille e school bonus. «Agli insegnanti affidiamo la cosa più preziosa che abbiamo, basta pensare agli insegnanti come l'ultimo grado della scala sociale, sono la nostra più grande risorsa a cui affidiamo l'educazione dei nostri figli».



Precari «Il nostro governo ha il compito di affidare al parlamento le possibili scelte ma il governo ha scelto di inserire nelle assunzioni i soggetti dentro le graduatorie ad esaurimento, lo Stato mantiene l'impegno. Le graduatorie di istituto non fanno parte delle graduatorie ad esaurimento, faranno i concorsi», ha spiegato Renzi illustrando le scelte del governo per l'assunzione di 100mila precari della scuola. «Il Parlamento riuscirà» a fare in tempo, ha risposto il premier a chi gli domandava se i tempi di esame della riforma in Parlamento non mettano a rischio l'assunzione dei 100mila insegnanti a settembre 2015.



Esclusi i maestri delle materne «Abbiamo escluso dalle assunzioni solo una categoria, quella degli insegnanti della materna - ha proseguito -.
Sono tanti, circa 23 mila persone. Fare questo tipo di assunzione senza aver chiarito con i comuni la strategia sulle materne sarebbe stato un controsenso. Manteniamo l'impegno ad assumerli, ma lo inseriamo nella delega e avranno un anno di tempo con il progetto 0-6».




La riforma porta «un'autonomia vera alle scuole. Riprende un percorso sul quale avevamo lavorato in passato. Riprendiamo questo principio per dire che ogni scuola vivrà la propria autonomia, tiene ad esempio aperto il portone al pomeriggio. Devono farlo tutti».




Tornano arte e musica «Approvato in Consiglio Ministri il ddl #labuonascuola. Un impegno mantenuto e uno sfregio sanato: tornano la storia dell'arte e la musica». È il tweet del ministro di beni culturali e turismo Dario Franceschini in chiusura del Cdm. «Un impegno mantenuto e una scelta di civiltà il ritorno della storia dell'arte e della musica nelle scuole», aggiunge poi Franceschini, «Il governo sana uno sfregio compiuto ai danni del sistema formativo italiano. Il lavoro svolto dalla collega ministro dell'istruzione Stefania Giannini è il coronamento di un percorso intrapreso sin dagli esordi di questo governo, quando insieme firmammo un protocollo per accrescere la conoscenza e la comprensione del patrimonio culturale da parte degli studenti».
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