Province, allarme Cgil
Da giugno stipendi a rischio

Province, allarme Cgil Da giugno stipendi a rischio
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Sabato 9 Maggio 2015, 17:57 - Ultimo aggiornamento: 10 Maggio, 19:00
ROMA - «C'è il forte rischio che da giugno i dipendenti delle Province non prendano più lo stipendio, visti i tagli della legge di Stabilità e i ritardi, lo stallo, nel ricollocare gli esuberi derivanti dalla legge Delrio». A lanciare l'allarme è il responsabile Settore Pubblico della Cgil, Michele Gentile.



Il pericolo per il sindacalista quindi è che da metà anno, o meglio dal prossimo mese, «in molte Province non ci saranno più i soldi per pagare i dipendenti pubblici e nel frattempo non si è provveduto a ricollocare gli esuberi» derivanti dal superamento previsto dalla riforma Delrio. «Un'operazione - aggiunge - che doveva partire a inizio anno e che è invece bloccata». Gentile punta il dito contro «l'inerzia del governo, le lentezze delle regioni e i tagli della legge di stabilità 2015».



Il responsabile Settore Pubblico di corso d'Italia elenca tutti i tasselli che ancora mancherebbero: «non sono uscite le tabelle di equiparazione», strumento base per effettuare i trasferimenti dei dipendenti pubblici, «non c'è il decreto sui criteri di mobilità, se le leggi regionali sono state varate non lo sono ancora tutti i procedimenti attuativi, restano i nodi sui centri per l'impiego e la polizia provinciale».



Tutto ciò, spiega, «mentre si fanno sentire gli effetti dei tagli sulle risorse destinate alle Province. Effetti spaventosi». Il sindacalista della Cgil riepiloga così la sforbiciata: «Un miliardo per il 2015, due miliardi per il 2016 e tre miliardi per il 2017».
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