Pensione, nessun dietrofront sui 67 anni.
Ecco i lavoratori che possono andarci prima

Pensione, nessun dietrofront sui 67 anni. Ecco i lavoratori che possono andarci prima
Pensione, nessun dietrofront sui 67 anni. Ecco i lavoratori che possono andarci prima
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Sabato 4 Novembre 2017, 09:23 - Ultimo aggiornamento: 09:58
Nessun ripensamento sull'allungamento dell'età pensionabile fino ai 67 anni, ma la possibilità di negoziare condizioni differenti per alcune categorie di lavoratori, quelli impegnati in mansioni più gravose.

Partirà martedì prossimo e dovrebbe concludersi il 13 novembre con un nuovo round politico il confronto tra governo e sindacati sui temi previdenziali che dettaglierà la platea dei soggetti che potranno beneficiare di una deroga al principio generale: in pensione a 67 anni a partire dal 2019. L'intenzione è quella di introdurre correttivi e metodi di calcolo alternativi delle pensioni per quei lavoratori che fanno le attività più usuranti.

In particolare, si vorrebbero esentare dall'aumento dell'età pensionabile a 67 anni previsto dalla riforma Fornero le 11 categorie di lavoratori già ammesse all'Ape social: insegnanti di asilo nido e scuola materna, infermieri e ostetriche con lavoro organizzato in turni, macchinisti, conduttori di gru, camion e mezzi pesanti, operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, facchini, badanti che assistono persone non autosufficienti, addetti alle pulizie, operatori ecologici e conciatori di pelli.

Per questi lavoratori, a cui potrebbero aggiungersi i siderurgici, i marittimi e gli agricoli, non scatterebbe l'adeguamento di 5 mesi dal 2019 ma potrebbe essere concessa un'uscita anticipata dal lavoro. Il nuovo sistema con tutte le categorie incluse potrebbe essere contenuto in un emendamento alla Legge di Bilancio 2018.
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